Prefazione di Luca Pancalli
Yoga a Raggi Liberi, dove i “raggi”, ho pensato subito, sono quelli degli occhi che si aprono sempre in un sorriso contagioso: quello di Patrizia Sacca`, una donna che e` energia allo stato puro, e con questo libro lo dimostra. Lo sport per lei? E` stato compagno di vita, di successi e avventure, uno stimolo sempre nuovo. Prima un rimedio al trauma spinale in tenera eta`, poi sempre piu` una linfa vitale, come e` stato per tutti noi atleti paralimpici, e un trampolino di lancio verso i traguardi successivi al ritiro dalla vita agonistica.
Questa e` una piccola e preziosa “guida” per trovare cio` che tutti cerchiamo per una vita: il centro e la radice di noi stessi. E la “felicita`”, come risultato massimale.
Ma le ha apprese dallo sport, che l’ha vista protagonista in tutto il mondo di sfide mozzafiato fino all’ultima pallina nel tennis tavolo, molte delle tecniche che qui riconduce alla mistica e pratica indiana dello yoga. Come attingere all’equilibrio interiore per poter affrontare una sfida al meglio, capitalizzare le energie, imparare a respirare cor- rettamente, esercitare la volonta` e la consapevolezza, conoscere profondamente le proprie potenzialita` e limiti, enucleare l’essenza di ogni sforzo in allenamento, per metterlo a frutto in maniera vincente.
Chi sei lo dice la tua storia che conosco bene, cara Patri- zia, e la tua saggezza di oggi e` un approdo dopo una lunga traversata in mare aperto di cui mi considero tuo compagno di viaggio.
Grazie per averci indicato una delle strade per giungere a questa pienezza: “salutando il sole” su una carrozzina, piuttosto che in piedi, non importa davvero, e` solo una condizione esteriore. Quando l’identita` e la forza del nostro essere nascono da dentro, ciascuno di noi puo` raggiungere qualsiasi traguardo di vita, accendere il proprio sole e fare luce a tutti quelli che non ci riescono ancora.
Luca Pancalli
Presidente Comitato Italiano Paralimpico
(Rif. Pagina 1)
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Piccoli gesti per grandi cambiamenti
Tutte le mattine al risveglio pulire la lingua. Si puo` utilizzare lo strumento “nettalingua” in rame o acciaio, oppure un semplice cucchiaio.
Bere un bicchiere di acqua tiepida e limone.
Praticare il Saluto al Sole a digiuno.
Consumare la propria colazione con consapevolezza. Quanto al cibo, in generale, se ne parla gia` tanto, forse anche troppo e a volte in maniera superficiale. Di sicuro, e` consigliabile diminuire gradualmente gli alimenti animali e derivati ed anche lo zucchero raffinato. Poi, se si vogliono eliminare completamente, rimane una scelta personale.
Una buona “dieta per la mente” consiste anche nel tenere la televisione e il cellulare spenti per periodi prolungati, quando possibile.
Prendersi tempo per l’ascolto del silenzio.
Sorridere tanto a tutti e, quando non se ne ha voglia, rimanere nell’accoglienza di cio` che offre il momento, presenti alle proprie reazioni e senza giudizio.
Per la pratica, basta avere una sedia che consenta ai piedi di stare bene appoggiati per terra, rimanere seduti con la colonna vertebrale il piu` possibile eretta, un cuscino normale o da meditazione sotto i glutei, al fine di tenere leggermente rialzata la parte lombo-sacrale e poi ... Via! Pronti per immergersi nell’esperienza di irradiare i nostri raggi liberi come il Sole che ha come unica premura quella di splendere, seguendo le tre direttrici principali: consapevolezza, respiro e movimento. Ben saldi nella carrozzina o nella sedia ma, soprattutto, nel cuore.
(Rif. Pagina 15)
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Sri Aurobindo
Ho associato ad ogni asana una citazione che, al di la` del significato letterale, vuole essere un accompagnamento nel mistero insondabile che e` la vita. Nessuna pretesa di risolverlo, dunque, questo mistero con speculazioni troppo cerebrali. Consegno alla poesia l’ultima parola perche´, in fondo, come diceva il grande filosofo indiano Sri Aurobindo “Quando non possiamo piu` spiegare, e` l’inizio della poesia, forse l’inizio del vero mondo”.
(Rif. Pagina 14)
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Corpo rotto
Passare attraverso l’esperienza di un “corpo rotto”, proprio per le complicazioni che necessariamente implica, e` una sorta di corsia preferenziale per il risveglio all’attenzione, alla consapevolezza e alla resilienza in ogni singolo momento della giornata. Si e` praticamente obbligati ad essere molto presenti se si vogliono compiere anche solo piccoli gesti che per le persone normodotate sono cosi` semplici da potersi trasformare facilmente in automatismi. Per noi no, niente e` scontato o automatico.
(Rif. Pagina 66)
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