Vincibili
Alessandro Terminello
ll nostro senso di superiorità stava superando tutti i limiti, il nostro sentirci intoccabili, inarrivabili, stava determinando in noi, delle convinzioni sicuramente alterate e distorte della realtà.” Max è un ragazzo che ha ricevuto un’educazione mediamente rigida, ha frequentato i salesiani ed ha una famiglia regolare alle spalle, però lui vive sin da piccolo un’esistenza ribelle, fatta di piccole trasgressioni e di situazioni ambigue. Egli è sempre lucido nel bene e nel male ad esaminare e a giudicare i suoi comportamenti a volte infausti. Il racconto si sviluppa intorno ad un gruppo di amici più grandi lui, che si credono invincibili, forti e belli ..... ma la vita presenta sempre il conto .... Il romanzo ambientato tra Catania e le Isole Eolie dagli anni ottanta ad oggi, ripercorre le vicende burrascose e cariche di vitalità ma anche d’inquietudini, di un ragazzo docile nell’animo ma dalla natura selvaggia, il quale non si tira mai indietro e si mette sempre in gioco ... i riferimenti ai film, alla musica ed alle sue letture rendono il manoscritto leggero e fluente.
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Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
236 |
Categoria: |
Storia e Biografie |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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Alessandro Terminello
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Stralci
2 Stralci
matrimoni e disastri
capitolo 14
Mi fece un cenno con il capo e quasi commosso mi disse: — questo è per te —, porgendomi una lettera; dal formato capii che si trattava di un invito ed essendo amici intimi, sapevo anche di che genere era la cerimonia alla quale ero stato onorevolmente invitato. Lo aprii con molto garbo e facendo attenzione ad ogni dettaglio inciso nell’invito, ero sinceramente orgoglioso di riceverlo, ma quando mi disse che mi voleva pure come testimone, rimasi di sasso. In genere quando si riceve un invito ad una cerimonia importante si è felici, ma poi nella propria mente scattano tutte le domande del caso: “ma ora cosa gli regalo? Ma quanto gli devo spendere? Ma il vestito ce l’ho?... E le scarpe? La cravatta? La cintura? La camicia?…
(Rif. Pagina 86)
matrimoni e disastri
capitolo 14
Mi fece un cenno con il capo e quasi commosso mi disse: — questo è per te —, porgendomi una lettera; dal formato capii che si trattava di un invito ed essendo amici intimi, sapevo anche di che genere era la cerimonia alla quale ero stato onorevolmente invitato. Lo aprii con molto garbo e facendo attenzione ad ogni dettaglio inciso nell’invito, ero sinceramente orgoglioso di riceverlo, ma quando mi disse che mi voleva pure come testimone, rimasi di sasso. In genere quando si riceve un invito ad una cerimonia importante si è felici, ma poi nella propria mente scattano tutte le domande del caso: “ma ora cosa gli regalo? Ma quanto gli devo spendere? Ma il vestito ce l’ho?... E le scarpe? La cravatta? La cintura? La camicia?…
(Rif. Pagina 86)
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capitolo 4 gli scogli
Catania offre la spiaggia della Playa (lunga venticinque chilometri) che parte dal centro città ed arriva a Siracusa, oppure gli scogli ovvero le colate laviche dell’Etna, che arrivano sino al mare.
La mia famiglia, prima che nascessi io, aveva passato le stagioni alla Playa, ma da me in poi era diventata habitué della scogliera. Io nacqui sugli scogli, mi abituai sin da neonato a loro e non comprendevo nemmeno il piacere ad andare in spiaggia. Passai tutta la mia infanzia e l’adolescenza a correre sugli impervi scogli roventi a piedi nudi. Riuscivo a raggiungere velocità pericolose, considerata la forma non lineare del suolo di percorrenza, che variava da liscio e ustionante a grullo e tagliente, in alcuni punti vicino all’acqua si formavano delle alghe verdastre scivolosissime, che noi chiamavano “lippo” degli scogli.
(Rif. Pagina 43)
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