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La svolta di Brendan

Eduardo Martone

Un maturo ed accasato finanziario d’assalto è travolto dall’amore per una giovane donna; la fuga da lei è un atto di generosità che gli costa la persecutoria vendetta dei ricordi.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 233
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6682-174-8

Biografia

foto autore Eduardo martone
Classe 40, Stabiese di nascita e cultura, lasciò Castellammare per lavoro nel 66.

Il suo percorso di dirigente d'azienda in società multinazionali lo portò a vivere con la famiglia in città diverse del nostro paese (11 anni a Roma, 5 a Genova e 15 a Frosinone dove concluse la sua carriera a dic. 1997) ed a soggiornare all'estero per periodi più brevi o missioni ripetitive (Basilea, Parigi, Dinslaken, Londra, Dayton, Greensboro, Montreal, Monastir e centri Europei minori).

Nel 1998 fondò una società di consulenza di direzione aziendale operando a livello nazionale direttamente o tramite associati per la realizzazione di progetti d'impresa, tutoraggi e revisioni aziendali.

Dal 2008, dopo aver ceduto l'impresa di consulenza, si occupa di narrativa e poesia; tra i suoi progetti in corso figura anche una raccolt) di 5 manuali professionali aziendali diretti a giovani manager e titolari di PMI. Il primo copre la Pianificazione strategica e finanziaria, il secondo I Principi e le Procedure.

Dal 1982 risiede a Frosinone con la sua famiglia.

Ha iniziato pubblicando con il gruppo editoriale L'Espresso due libri di narrativa; con Boopen ha pubblicato "Vernacolo tra il Vesuvio e Momte Faito" ed è in attesa della pubblicazione di "La svolta di Brendan", una storia d'amore improbabile (con finale a sorpresa) tra un maturo yuppie ed una giovane ragazza esotica.
L'ultimo self published "Non prendiamoci troppo sul serio" (reperibile o prenotabile anche presso le librerie Feltrinelli), è una sferzata d'ironia per esorcizzare le cose meno piacevoli che la vita ci riserva.
Parteciperà al concorso "Da self a Led" con "A Personal Conflict", un'intrigante storia di Mobbing e Contromobbing nello scenario di una grande multinazionale.

Stralci

5 Stralci

Ma chi era Brendan Malone?

Vedeva però poco la sua famiglia a causa dei frequenti viaggi che spesso richiedevano permanenze di settimane all’estero durante le quali lavorava sodo anche di sabato e domenica ed obbligava anche altri a fare lo stesso….come avrebbero potuto opporsi visto che in quei giorni si decideva della loro azienda e quindi del loro futuro e di quello delle loro famiglie? Chi conosce il mondo perverso della finanza aggressiva sa come lavorano gli addetti…in alcuni anni li hanno chiamati yuppies e nessuno ha mai mostrato simpatia per loro; erano esseri che avevano rinunciato ai sentimenti e parlavano solo di dollari…..tutto si vendeva e si comprava…. non importava ciò che succedeva alle persone che rimanevano vittima di una speculazione e perdevano lavoro e dignità…..era un loro problema! …Brendan era diventato uno di questi…era uno yuppie.

(Rif. Pagina 23)

Recensioni

1 Commento presente. Media voto 4/5

Emilia Trovini 10/06/2012

In questo romanzo traspare tutto il vissuto dell’autore: ci si ritrova il dirigente d’azienda, l’attento viaggiatore,il buongustaio, il ricercato conoscitore della lingua inglese. Lo si coglie dalla ricchezza dei particolari con cui è narrata una storia d’amore che è ambientata in Germania, lontano dal nostro paese, dalle nostre usanze, dai nostri paesaggi, ma che la “napoletanità” dello scrittore ha voluto incorniciare con lo sfondo della città partenopea, attraverso una rete di legami che i personaggi hanno con essa. Un elemento di pregio è la delicatezza con cui sono state trattate certe situazioni che, per loro natura, avrebbero potuto scivolare facilmente nella volgarità. Il libro si legge volentieri e l’underground dell’autore si fonde mirabilmente con la narrazione, ad eccezione di alcune parti in cui Martone , secondo me, non ha raggiunto il giusto compromesso tra un linguaggio eccessivamente tecnico e la leggerezza del racconto.

Voto: 4/5