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24 Studi e Capricci per xilofono

Jonathan Faralli

Questa raccolta di Studi e Capricci dedicati allo studio dello xilofono, vuole essere un completamento ai pochi brani dedicati a questo strumento. Una necessità che si è resa necessaria per gli studenti dei corsi accademici, ai quali il lavoro è dedicato.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 21 x 29,7 (A4)
Copertina: Morbida
Pagine: 57
Categoria: Teatro, Cinema, Musica
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6682-993-5

Biografia

foto autore Jonathan Faralli
Jonathan Faralli, si diploma con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio Statale di Musica Luigi Cherubini nel 1987 dove studia anche trombone, composizione e lettura della partitura. Si diploma presso il Conservatorio di Fermo in Didattica della Musica, si laurea in Sociologia dell' educazione presso l' Università  degli studi di Firenze. Si perfeziona allo Sweelinck Conservatorium di Amsterdaam. Fin dal 1981 ha collaborato come timpanista e percussionista con l' Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e con l'Orchestra della Toscana. Ha fatto parte del gruppo Les percussions de Strasbourgh, ed è il percussionista di riferimento del centro di ricerca musicale Tempo Reale fondato da Luciano Berio. Ha inciso dischi come solista per le case discografiche più importanti ottenendo ampi consensi. Collabora con i compositori più famosi tenendo concerti e masterclass in tutto il mondo. Attualmente insegna presso la scuola di Musica di Fiesole e presso l' Istituto di Alta Cultura Pietro Mascagni di Livorno.

Stralci

1 Stralci

Introduzione

Il libro nasce dalla necessità di ampliare i brani dedicati allo xilofono. Una riflessione sul linguaggio da usare per comporre dei brani, mi ha portato a pensare che fosse necessaria una scrittura tonale, ricca di spunti musicali. Ho pensato quindi di arrangiare brani didatticamente famosi che fossero composti con una scrittura ottocentesca, provenienti dal repertorio del flauto, clarinetto e oboe, che in passato hanno forgiato tanti musicisti. Naturalmente sono stati riadattati nell’estensione e nella forma musicale, modificando tonalità, durate, e sviluppandone i temi. Ne è uscito un lavoro complesso ma interessante, dove elementi di virtuosismo si accompagnano a problemi tecnici, dove la musicalità viene a doversi confrontare con un linguaggio ottocentesco, un periodo straordinario per la storia della musica, ricchissimo di grandi capolavori. Nessuna diteggiatura, nessuna legatura di portamento, quindi grandi possibilità per gli studenti di riflettere e trovare soluzioni musicalmente efficaci. Il lavoro per queste caratteristiche è dedicato agli studenti di livello accademico.

(Rif. Pagina 10)

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