Dettagli
Libro: |
Colore |
Formato: |
21 x 29,7 (A4) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
140 |
Categoria: |
Manuali e Guide |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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Giovanni Rossi
Nato nel 1965, perito chimico e micologo, è laureato in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro. Presta servizio presso il S.I.A.N. dell’Azienda Usl di Parma ove ricopre gli incarichi di Coordinatore Tecnico Aziendale dei Tecnici della Prevenzione e di Responsabile Assicurazione Qualità.
E’ autore di diverse pubblicazioni scientifiche e svolge attività di docenza. Dal 1996 al 2006 ha ricoperto vari incarichi presso l’associazione di categoria (U.N.P.I.S.I.), tra cui quelli di vice presidente e referente nazionale degli Ispettori Micologi.
Gestisce il sito personale: www.ispettorimicologi.it
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Stralci
5 Stralci
La necessità di "vigilare e ispezionare" gli alimenti ha origini molte antiche.
--Capitolo 1--.
--Le origini--.
Dal “Giornale di Farmacia-Chimica e scienze accessorie” del 1832 a proposito di vigilanza sugli alimenti:
« La mancanza di vigilanza è una delle cause principali per cui l’uomo si abbandona al delitto. Qui ci torna alla memoria quella nobile e giusta risposta di una donna che addimandava il gregge che l’era stato involato la notte mentre dormiva: Voi dormivate molto profondamente ? le disse il magistrato. Si, rispose quella intrepida donna, giacchè io credeva che voi vegliaste per me.
Queste due parole sono la più energica lezione dell’indispensabile dovere della vigilanza».
La necessità di “vigilare e ispezionare” gli alimenti ha origini molto antiche,l’obiettivo era di contrastare le possibili frodi alimentari e di assicurare che gli alimenti fossero salubri. I due termini utilizzati di ‘vigilanza’ e ‘ispezione’ non sono sinonimi fra di loro, ma stanno ad indicare due aspetti diversi della stessa attività: vigilare cioè accertare il rispetto delle norme igienico sanitarie e ispezionare ovvero esaminare tecnicamente gli alimenti, le strutture, le attrezzature, ecc..
In linea generale, le autorità investivano della funzione di controllo – che era focalizzata essenzialmente su alcune tipologie di alimenti – speciali funzionari che avevano il compito di prevenire e reprimere gli illeciti attraverso l’applicazione pene pecuniarie e confisca della merce. In alcuni periodi storici, essendo considerato un grave delitto vendere alimenti guasti o contraffatti, fu addirittura prevista la tortura e perfino l’esecuzione capitale... .
(Rif. Pagina 9)
La necessità di "vigilare e ispezionare" gli alimenti ha origini molte antiche.
--Capitolo 1--.
--Le origini--.
Dal “Giornale di Farmacia-Chimica e scienze accessorie” del 1832 a proposito di vigilanza sugli alimenti:
« La mancanza di vigilanza è una delle cause principali per cui l’uomo si abbandona al delitto. Qui ci torna alla memoria quella nobile e giusta risposta di una donna che addimandava il gregge che l’era stato involato la notte mentre dormiva: Voi dormivate molto profondamente ? le disse il magistrato. Si, rispose quella intrepida donna, giacchè io credeva che voi vegliaste per me.
Queste due parole sono la più energica lezione dell’indispensabile dovere della vigilanza».
La necessità di “vigilare e ispezionare” gli alimenti ha origini molto antiche,l’obiettivo era di contrastare le possibili frodi alimentari e di assicurare che gli alimenti fossero salubri. I due termini utilizzati di ‘vigilanza’ e ‘ispezione’ non sono sinonimi fra di loro, ma stanno ad indicare due aspetti diversi della stessa attività: vigilare cioè accertare il rispetto delle norme igienico sanitarie e ispezionare ovvero esaminare tecnicamente gli alimenti, le strutture, le attrezzature, ecc..
In linea generale, le autorità investivano della funzione di controllo – che era focalizzata essenzialmente su alcune tipologie di alimenti – speciali funzionari che avevano il compito di prevenire e reprimere gli illeciti attraverso l’applicazione pene pecuniarie e confisca della merce. In alcuni periodi storici, essendo considerato un grave delitto vendere alimenti guasti o contraffatti, fu addirittura prevista la tortura e perfino l’esecuzione capitale... .
(Rif. Pagina 9)
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«L’opera dei Vigili Sanitari è altamente benemerita». Giuseppe Saragat (1898 – 1988)
--Capitolo 3--.
--I Vigili Sanitari Comunale e Provinciali e le Guardie di Sanità--.
Sino all’unità d’Italia le competenze dei pubblici funzionari che si occupavano della vigilanza in materia di sanità riguardavano essenzialmente: la polizia annonaria, la vigilanza sull’igiene degli alimenti e delle bevande, l’osservanza delle disposizioni d’igiene pubblica, le condizioni del suolo e
dell’abitato. Con il Regno d’Italia queste diverse funzioni verranno disciplinate da appositi regolamenti che definirono tre principali figure dell’agente di vigilanza:
- Vigile Sanitario Comunale (1890);
- Guardie di Sanità (1907) ;
- Vigile Sanitario Provinciale (1934).
Questi operatori sanitari svolgeranno i loro compiti per circa un secolo, fino alla riforma sanitaria del 1978 e poi confluiranno nelle USL prendendo la nuova denominazione di Personale di Vigilanza e Ispezione... .
(Rif. Pagina 20)
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--Il Personale di Vigilanza e Ispezione delle USL--.
--Capitolo 4--.
--Il Personale di Vigilanza e Ispezione--.
In applicazione alla legge di riforma sanitaria del 23 dicembre 1978 n. 833, i Vigili Sanitari Comunale e Provinciali e le Guardie di Sanità furono trasferiti nelle UU.SS.LL. e inquadrati nei nuovi ruoli ai sensi del d.p.r. 20 dicembre 1979, n. 761 “Stato giuridico del personale delle unità
sanitarie locali”, tutti comunque denominati “Personale di vigilanza e Ispezione”.
I due ruoli tecnico e sanitario.
Per colpa di un legislatore maldestro, il personale di vigilanza e ispezione, fu inserito in due ruoli distinti... .
(Rif. Pagina 32)
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--La figura dell`Ispettore Micologo nella storia--.
--Capitolo 5--. --La figura dell’Ispettore Micologo--.
La nascita della figura dell’Ispettore Micologo. Nei regolamenti comunali fu definita l`attività del Micologo Pubblico e le sue competenze:
«Il Perito Micologo apponendo la firma al certificato di visita assume la completa responsabilità personale del proprio operato, ragione per la quale necessità che egli debba soddisfare a certe esigenze di indole tecnica, morale e di servizio».
Dopo circa quarant`anni di vuoto legislativo, in pieno conflitto bellico, nel 1941 il Ministero dell`Interno, Direzione Generale Sanità Pubblica emanò un’apposita circolare indirizzata ai Prefetti del Regno, al Governatore di Roma ed all`Alto
Commissario per la Provincia di Lubiana... .
(Rif. Pagina 36)
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--La figura del "Tecnico della Prevenzione"--.--Il processo di riforma delle professioni sanitarie--.
--Capitolo 6--.
--Il Tecnico della Prevenzione--.
Il processo di riforma delle professioni sanitarie iniziò con la legge n. 421 del 23 ottobre 1992 “Delega al Governo per la razionalizzazione e la revisione delle discipline in materia di sanità, di pubblico impiego, di previdenza e di finanza territoriale”, che all’art. 1 prevedeva per la formazione e le specializzazioni post-laurea del personale sanitario la collaborazione tra SSN e le Università. In seguito con l’emanazione dei decreti lgs n. 502/92 e n. 517/93 (II riforma sanitaria) poi integrati dal d. lgs 229/1999 (III riforma sanitaria) all’art. 6, comma 3, si sanciva che il Ministro della Sanità aveva il compito d’individuare con proprio decreto le figure professionali da formare ed i relativi profili, mentre al Ministro dell’Università competeva invece la definizione dell’ordinamento
didattico attraverso appositi decreti emanati di concerto con il Ministro della Sanità.
Furono quindi ridefinite con decreto ministeriale tutte le ventidue professioni sanitarie, avviando una nuova fase d’emancipazione delle professioni sanitarie, un processo che non si è ancora completamente concluso. Nel 1996 il Consiglio di Stato così relazionava in merito alla figura del profilo professionale... .
(Rif. Pagina 40)
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