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QUANDO E` L`ONU A COMBATTERE

MICHELE PATRUNO

Agli inizi degli anni Sessanta, nella regione secessionista del Katanga (ex Congo belga) si è consumata una piccola “guerra mondiale” che ha coinvolto militari di molti Paesi, compreso il nostro. I “caschi blu” delle Nazioni Unite, pur nati come un corpo di pace, sono stati costretti a combattere delle autentiche battaglie.Questo saggio vuole riproporre un episodio poco noto, esaltando il valore di coloro che hanno messo a repentaglio la vita per tutelare la sicurezza internazionale.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 166
Categoria: Gruppo
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6581-252-5

Biografia

foto autore MICHELE PATRUNO

Le sue opere pubblicate:

Stralci

1 Stralci

LA GUERRA DEL KATANGA (1961-63)

Il 5 dicembre 1961, per interrompere l’afflusso delle truppe ONU, trasportate dai Globemaster americani, i gendarmi attaccarono l’Aeroporto di Elisabethville. I Dogra di guardia avevano l’ordine di non aprire il fuoco sino all’ultimo istante, ma lo scontro fu inevitabile e si contarono alcune vittime katanghesi. Il primo assalto dei caschi blu venne condotto da 90 Gurka che forzarono uno dei posti di blocco, presidiato da 130 paracadutisti africani. Questi resistettero valorosamente per circa un’ora, ma poi si diedero alla fuga lasciando sul terreno trenta feriti. Altri fucilieri indiani si diressero verso la barricata istituita da una novantina tra paracommandos e gendarmi sulla strategica strada per l’aeroscalo. Il plotone guidato dal Capitano Salaria, con l’ausilio di due autoblindo svedesi , si avvicinò allo sbarramento, ma venne investito dall’esplodere di caricatori e di mortai. Ulteriori colpi furono sparati da una trincea scavata nel bosco, dalle finestre del primo piano di un villino e da tre veicoli blindati sbucati da dietro una casa in costruzione . La reazione fu immediata e tremenda: i Gurka contrattaccarono con le baionette, i pugnali e le bombe a mano, con il supporto di un lanciarazzi. Uccisero una quarantina di nemici (tra cui due mercenari) e misero fuori combattimento i carri armati. Salaria, ferito mortalmente al petto da colpi di armi automatiche, continuò a combattere sino a che non cadde stremato per l’eccessiva perdita di sangue. I Katanghesi fuggirono, abbandonando la loro fortificata postazione. L’azione degli Indiani aveva evitato l’accerchiamento del Comando ONUC e permesso a 200 Svedesi ed Irlandesi appena atterrati di entrare subito in azione.

(Rif. Pagina 97)

Recensioni

1 Commento presente. Media voto 4/5

Referente del Corpo Militare CRI 09/10/2011

Nel testo vengono dapprima trattate la crisi congolese, quindi le operazioni di polizia effettuate, l`offensiva katanghese, la difesa e la controffensiva dell`Onu ed, infine, nell`appendice vengono esaminate le questioni di fondo quali le atrocità, gli attacchi indiscriminati (anche alla Croce Rossa), i genocidi e la disubbidienza. L`autore percorre le vicende in oggetto con uno stile che ha la passione del diario e la profondità dell`analisi scientifica, grazie alla solida base documentale e all`accurata ricostruzione, e coinvolge il lettore in un segmento della storia all`origine della grande stagione delle missioni internazionali di pace.

Voto: 4/5