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Le pieghe della memoria

 Davio Ongaretti

romanzo

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 193
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6581-364-5

Biografia

foto autore Davio Ongaretti
Ongaretti Davio nasce a Ghedi (Brescia) nel 1963, paese di campagna a poca distanza dal Lago di Garda. Sposato e padre di due figlie. Nutre una forte passione per gli animali e per la natura, appena può cavalca la sua vecchia Vespa per le strade di campagna in cerca di qualsiasi cosa o persona gli regali emozioni. E' una persona solare e semplice e come tale, ama circondarsi di persone solari e semplici.

Stralci

1 Stralci

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Sei parte di me.

Ora che ti rivedo dopo così tanto tempo, scopro veramente quanto mi sei mancata. Sono passati otto lunghi anni, sei cresciuta e quasi non ti riconosco. Sto fermo qui, nascosto, a guardarti ancora qualche attimo. Voglio vedere la voglia di vivere scorrere in te, vorrei correre da te e abbracciarti come fa il vento impetuoso che avvolge ogni cosa. Ho appoggiato la mia valigia per terra dietro questa grossa pianta, così che tu non la possa vedere e sto rubando attimi di te. Se solo la mamma fosse qui sarebbe felice e orgogliosa come lo sono io ora. Non ho voce in gola per chiamarti, nemmeno forza nelle gambe per correre da te. Che strano!? Dopo tutto il tempo passato lontano da te... da voi, tornare e non sapere cosa dire, cosa fare, non riuscire neppure a gridare il tuo nome… E’ assurdo! Avrebbe dovuto essere talmente semplice… io che agito le mie stanche braccia alla ricerca della tua attenzione e corro da te. Eppure credimi, non lo è. In questo momento nulla è facile. Riesco ad alzare il braccio e muovo la mano lentamente, quasi intimorito, perché credo che tu nemmeno mi abbia riconosciuto. Dalla mia bocca socchiusa non esce alcun suono, nemmeno un esile filo di voce da destare il tuo interesse. Solo due lacrime scendono sulle mie guance e accompagnano il mio braccio alzato. Ti fermi incuriosita, pieghi leggermente la testa di lato, mi guardi e non capisci cosa possa volere da te un uomo che agita la mano in quello strano saluto.

(Rif. Pagina 165)

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