I PATRIZI
LUIGI CUNTI
Dopo tanti anni, ho dato finalmente «dignità di stampa» alla mia tesi di laurea. Un lavoro che ripercorre la storia dell’antica Roma, dalla sua fondazione fino alla dissoluzione dell’impero più grande di tutti i tempi, attraverso la disamina della sua classe dirigente, quella dei patrizi, e che, come osservò il mio mentore, il professor Francesco Paolo Casavola, presidente della commissione di laurea e relatore, rivolgendosi agli altri docenti, «al rigore dell’esame delle fonti storiche, come un vero e proprio libro di testo, unisce la facilità di lettura e l’attrazione di un vero e proprio romanzo.» Luigi Cunti
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Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
295 |
Categoria: |
Storia e Biografie |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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LUIGI CUNTI
Luigi Cunti è nato a Roccaromana (Caserta) nel luglio 1953.
È laureato in giurisprudenza presso l’Universita’ degli Studi “Federico II” di Napoli, con una tesi in storia del diritto romano.
Ha svolto per oltre quarant’anni la professione di segretario comunale.
Vive a Fiorano Canavese (Torino).
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Stralci
1 Stralci
CAPITOLO PRIMO
Chi erano i patrizi?
Tito Livio (Ab urbe condita, I, 8. - In seguito,
ove non diversamente indicato, tutte le citazioni
di questo autore saranno riferite a questa opera)
pensa che Romolo, fondatore di Roma (21 aprile
del 753 a. C.) e suo primo re, abbia scelto cento
capifamiglia della sua tribù affinché lo aiutassero
a fondare Roma e costituissero il suo organo di
consiglio o Senatus. Questi centum senatores furono poi chiamati patres ed i loro discendenti
patricii, cioè discendenti dai patres.
(Rif. Pagina 13)
CAPITOLO PRIMO
Chi erano i patrizi?
Tito Livio (Ab urbe condita, I, 8. - In seguito,
ove non diversamente indicato, tutte le citazioni
di questo autore saranno riferite a questa opera)
pensa che Romolo, fondatore di Roma (21 aprile
del 753 a. C.) e suo primo re, abbia scelto cento
capifamiglia della sua tribù affinché lo aiutassero
a fondare Roma e costituissero il suo organo di
consiglio o Senatus. Questi centum senatores furono poi chiamati patres ed i loro discendenti
patricii, cioè discendenti dai patres.
(Rif. Pagina 13)
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