Le esigenze belliche creano l’orologio da polso ed evolvono il mondo orologiero.
è la prima guerra mondiale a far esplodere, se cosi si può dire, un grande business per l’industria di orologi, business che spinse la produzione sulla via della quantità che della qualità, poiché si dava particolare attenzione a produzioni che tenessero il prezzo del prodotto finito basso, e quindi ad una febbrile ricerca mirata alla produzione di segna-tempo affidabili e poco costosi. L’industria orologiera svizzera stava ripercorrendo la strada segnata da G.F.Roskopf che nel 1867, nel costruire orologi alla portata di tutti, realizzò a livello industriale un movimento “semplice”, semplificando lo scappamento ed eliminando una ruota, semplificandone così notevolmente anche la costruzione con conseguente riduzione dei costi ma garantendo al tempo stesso affidabilità e funzionalità .
La produzione degli “orologi da guerra” doveva soddisfare le molteplici richieste delle forze militari commissionanti (come ad esempio la solidità, realizzando orologi dotati di una cassa con due coperchi aggiuntivi ) .
(Rif. Pagina 15)
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Il ventennio Settanta-Ottanta: il Quarzo mette in ginocchio l’industria svizzera orologiera, la necessita delle fusioni ed il caso Swatch.
Nonostante il primo prototipo di orologio a quarzo fosse stato realizzato in Svizzera, gli imprenditori elvetici non compresero l’importanza della rivoluzione elettronica, o semplicemente non credettero sul futuro commerciale del quarzo, tale da im-piegare ingenti investimenti (non solo economici) per imposta-re una produzione totalmente diversa, impegnandosi nel mi-glioramento dei soli orologi meccanici, spinti dall’aumento di richieste avutesi alla fine degli anni Sessanta (in particolar mo-do, come già accennato, nella miniaturizzazione dei movimen-ti), lasciando lo sviluppo e la capitalizzazione della nuova tec-nologia ad altri (Giappone, USA ed Hong Kong), aprendo una nuova era caratterizzata da orologi originali, precisi ed in parti-colar modo economici, tali da scatenare una guerra dei prezzi che quasi distrusse l’industria di orologeria svizzera.
(Rif. Pagina 36)
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Introduzione alla Tecnica.
Con il termine di "Orologi da polso" si indicano tutti quelli strumenti orari meccanici e/o elettronici con movimento sem-plice o complicato , concepiti con casse tali da poter funzio-nare in qualunque posizione e da poter essere indossati sul polso di una persona, al fine di fornire indicazioni in merito all`orario, alla misurazione di intervalli di tempo, e non solo.
Molti sono i componenti in un orologio (da questo punto in poi con il solo termine di orologi/o s’intenderà quelli/o da polso) che lavorando ad unisono permettono alle lancette, come per magia, di danzare con le ore.
(Rif. Pagina 99)
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Il Movimento
L`insieme di organi mobili inseriti, per uno dei due perni, su una piccola lastra di ferro o di ottone, dalle forme diverse, chiamata Patìna e tenuti (grazie a fori in cui ruotano gli altri perni) da sostegni metallici, detti Ponti, costituisce il movi-mento, cuore pulsante dell`orologio.
I movimenti sono divisi in due grandi famiglie, al quarzo e meccanici; questi ultimi si distinguono per la carica manuale o automatica.
(Rif. Pagina 125)
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Ricercare, custodire, tramandare: il collezionismo e le sue caratteristiche.
Come più volte ribadito nel capitolo precedente, nell`orologeria da polso la creatività estetica e la funzionalità tecnico-pratica si fondono in un equilibrio talmente perfetto da trovare moltissi-mi estimatori, i quali, non si limitano soltanto a possedere tali oggetti, ma li amano a tal punto da approfondire (attraverso la lettura di libri, riviste, pagine di siti internet, ecc) ed apprezza-re, la storia e le curiosità (tecniche e non) ad esse collegate.
Quando l`appassionato, per quanto detto sopra, si spinge volon-tariamente alla ricerca ed alla raccolta di altri orologi (collegati tra loro da una sua logica), li tende a custode rispettosamente (attraverso, come vedremo, manutenzioni e revisioni) e li tra-manda alle persone a lui care, non è più corretto identificarlo come estimatore, ma bensì come collezionista.
In base alla logica che accomuna gli orologi durante la fase di raccolta e di ricerca, possiamo distinguere due tipi di collezio-nisti:
• il cosiddetto collezionista utilizzatore - la cui logica di ricerca e raccolta non segue regole precise, se non quel-le dettate dal suo puro piacere di possedere ed utilizzare i propri orologi. Egli generalmente acquista in propor-zione alle sue capacità reddituali, muovendosi su un
(Rif. Pagina 183)
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