Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
21 x 29,7 (A4) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
82 |
Categoria: |
Teatro, Cinema, Musica |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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LUCA ALETTA
Luca Aletta nasce a Lentini (SR) il 3 marzo del 1984. Pianista, compositore, arrangiatore e didatta, dopo aver compiuto studi classici con i maestri Alfio Sgalambro (teoria e solfeggio) e Rossana Nastasi (pianoforte), si è accostato all'improvvisazione e alla composizione.
Nell' ottobre del 2009, sotto la guida del M° Salvatore Bonafede, ha conseguito la laurea triennale in musica jazz al conservatorio "A. Scontrino" di Trapani con il massimo dei voti (110 e lode). Sempre nello stesso conservatorio, nell' aprile del 2012, sotto la guida dei Maestri Salvatore Bonafede, Lauro Rossi e Giancarlo Mazzù, ha conseguito la laurea biennale in musica jazz con il massimo dei voti (110 e lode).
Ha frequentato corsi e seminari con alcuni dei più importanti musicisti della scena jazzistica italiana e internazionale e inoltre ha partecipato ad importanti concorsi di composizione e arrangiamento dove ha ricevuto menzioni speciali e premi.
Ha all'attivo 12 incisioni discografiche (di cui 6 come leader) e 3 pubblicazioni di libri di partiture (di cui 2 di sue composizioni).
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Stralci
2 Stralci
Introduzione italiano
“Nella stanza dei dipinti” nasce da una forte necessità di esprimermi in musica.
Ho messo su carta le prime note nel 2006, spinto da un’irrefrenabile e inaspettata voglia di scrivere. Mi sentivo in partenza per un viaggio, il primo, verso una dimensione sconosciuta ma allo stesso tempo affascinante, intima e rassicurante (da qui la figura della STANZA), intrisa di frammenti (appunto le mie IMMAGINI) di vita vissuta rimasti impressi nella mia mente, come fossero DIPINTI.
Tutto ciò che sentirete è scaturito da mie improvvisazioni a cui ho voluto dare una maggiore forma e concretezza mettendole nota per nota nero su bianco. Ogni brano costituisce la fusione di ritagli improvvisativi sparsi nella mia mente che ho poi amalgamato a formare ciascun pezzo ad eccezione di “Aspettandoti”, totale e intera improvvisazione che ho registrato e poi trascritto così come spontaneamente si è modellata tra le mie dita sulla tastiera del pianoforte.Ho voluto subordinare la scelta di ciascuna nota ad un impulso interiore cercando di dare un senso ad ognuna di esse, dall’inizio alla fine. E sebbene sia un compito arduo riuscire a scegliere tra le migliaia di combinazioni esistenti tra i suoni, io ho preferito lasciarmi trascinare dal loro effetto acustico e dalla sensazione trasmessami da questo effetto, calandomi così nei panni di un pittore che sceglie istintivamente i colori per la sua tela.
(Rif. Pagina 2)
Introduzione italiano
“Nella stanza dei dipinti” nasce da una forte necessità di esprimermi in musica.
Ho messo su carta le prime note nel 2006, spinto da un’irrefrenabile e inaspettata voglia di scrivere. Mi sentivo in partenza per un viaggio, il primo, verso una dimensione sconosciuta ma allo stesso tempo affascinante, intima e rassicurante (da qui la figura della STANZA), intrisa di frammenti (appunto le mie IMMAGINI) di vita vissuta rimasti impressi nella mia mente, come fossero DIPINTI.
Tutto ciò che sentirete è scaturito da mie improvvisazioni a cui ho voluto dare una maggiore forma e concretezza mettendole nota per nota nero su bianco. Ogni brano costituisce la fusione di ritagli improvvisativi sparsi nella mia mente che ho poi amalgamato a formare ciascun pezzo ad eccezione di “Aspettandoti”, totale e intera improvvisazione che ho registrato e poi trascritto così come spontaneamente si è modellata tra le mie dita sulla tastiera del pianoforte.Ho voluto subordinare la scelta di ciascuna nota ad un impulso interiore cercando di dare un senso ad ognuna di esse, dall’inizio alla fine. E sebbene sia un compito arduo riuscire a scegliere tra le migliaia di combinazioni esistenti tra i suoni, io ho preferito lasciarmi trascinare dal loro effetto acustico e dalla sensazione trasmessami da questo effetto, calandomi così nei panni di un pittore che sceglie istintivamente i colori per la sua tela.
(Rif. Pagina 2)
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Introduzione inglese
I created “Nella stanza dei dipinti” (“In the room of paintings”) as a means of expressing myself through music. I wrote my first composition in 2006, driven by an uncontrollable and unexpected desire to compose. I felt I was leaving on a trip, the first, toward an unknown dimension but at the same time fascinating, intimate and reassuring (hence the symbol of THE ROOM), full of fragments (or rather my IMAGES) of my life imprinted in my mind as though they were PAINTINGS. These scores are the result of my improvisations to which I wanted to give a more concrete form by putting them on paper, note by note. Each piece is a fusion of different improvisations which I then amalgamated with the exception of “Aspettandoti” (“Waiting for you”), totally improvised, recorded and then transcribed. I wanted to subordinate the choice of each note to my inner impulses, trying to give a purpose to each of them, from the beginning to the end. Although it is a hard task having to choose among the thousands of combinations of sounds, I preferred to get carried away by their acoustic sound and feel the impact of this effect, putting myself in the role of a “painter“ who instinctively chooses the colours for his canvas.
(Rif. Pagina 4)
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