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MITACUYE OYASIN

Stefano Gavotti

Dal ritrovamento in mare di una bottiglia contenente un messaggio inizia un percorso di riciclo e valorizzazione delle cose più semplici. Si genera così una crescente consapevolezza e gratitudine per l’Universo dove tutto è connesso come da sempre celebrano gli indiani Sioux nel loro canto Mitacuye Oyasin. Attraverso la fotografia si racconta di legni spiaggiati, di pietre e pezzi arrugginiti che si slanciano in cielo e trovano nuovi equilibri e significati. Il linguaggio poetico a volte infantile descrive il percorso a sottolineare la semplicità del messaggio. I proventi del libro vanno all’Associazione SOUK – Space of Universal Knowledge – che a Roma promuove iniziative per artisti migranti (https://www.facebook.com/pg/SpaceOfUniversalKnowledge/about/).

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Dettagli

Libro: Colore
Formato: 21 x 29,7 (A4)
Copertina: Morbida
Pagine: 74
Categoria: Fotografia ed Arte
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6682-838-9

Biografia

foto autore Stefano Gavotti privato
Stefano Gavotti, di origine genovese, è stato per 35 anni agronomo giramondo nell'ambito di programmi di sviluppo delle Nazioni Unite. Vive tra Roma e Santa Marinella dove si dedica attualmente alla ricerca di originali equilibri tra mare, terra, natura, agricoltura, arte, poesia, fotografia... Gestisce la pagina web - www.ripartenza.com - e insieme ad altri colleghi internazionali promuove l'Associazione SOUK - Space of Universal Knowledge - che organizza in Roma eventi per far conoscere il valore artistico dei migranti.

Le sue opere pubblicate:

Stralci

1 Stralci

Ripartenza

Tra legni spiaggiati, ferri ossidati e terreni non arati ha inizio la mia ripartenza. La natura mi circonda e mi guida, nel campetto non sono mai solo con tante creature che un unico soffio sostiene in volo. Gioco con l’acqua, con il sole, con il vento da cui ricevo sempre nuova energia e ottima compagnia. Osservo e coloro i legni contorti, soppeso e abbandono le pietre del mare. Sono apprendista più che artista ma certo mi piace divulgare le così tante meraviglie che ci è dato contemplare.

(Rif. Pagina 12)

Recensioni

3 Commenti presenti. Media voto 5/5

Andrea borgia 21/06/2017

Concetti di estremo interesse per chi decide di avere un giardinetto anche nel posto più impossibile. Secondo il detto inglese "the more one gardens, the more one grows", le osservazioni che via via vengono riportate nel libro fanno vedere la crescita della persona che coltiva, che è indipendentemente dal suo passato e guarda solo al futuro. Tante interessantissime osservazioni sarebbero per me più compiutamente assimilabili tramite la prosa, che così come espresse rimangono spesso nascoste. Avendo visto l`evoluzione del piccolo terreno, per me sono stati illuminanti i risultati ottenuti con l`orto distribuito ed il laghetto. Complimenti.

Voto: 5/5