Dettagli
Libro: |
Colore |
Formato: |
17,5 x 24,75 |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
48 |
Categoria: |
Fotografia ed Arte |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
|
ALESSANDRA CECCHERELLI
Alessandra Ceccherelli ha iniziato la sua attività artistica frequentando lo Studio della pittrice Nerina Simi,
si è diplomata al Liceo Artistico e laureata all'Accademia di Belle Arti di Firenze, seguendo la scuola di
Farulli e Caldini.
Ha partecipato ai Seminari Internazionali "Arte e Scienza e Ambiente" a Caprese Michelangelo (Arezzo), specializzandosi nella tecnica dell'affresco. .
Ha tenuto esposizioni in Italia e all'estero. .
E' insegnante e ricercatrice storico-artistica.
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Stralci
1 Stralci
Santa Maria Maddalena
Santa Maria Maddalena è riconoscibile per esclusione rappresentativa, nonostante i pochissimi riferimenti iconografici. Non si poteva trattare di angelo o arcangelo, perché il primo viene raffigurato con le chiome sciolte e l’arcangelo ha il tipico “caschetto”; solo una santa può avere acconciature particolari. Qui i capelli sono raccolti in una sorta di treccia e poi sciolti e anche l’accenno di veste è semplice rispetto all’iconografia angelica. A un’analisi attenta del contorno della testa, ho notato un chiarore circolare che inizia dalla parte posteriore e prosegue in una linea diagonale continua che si perde nella parte anteriore: si tratta di un’aureola, che il tempo ha quasi del tutto cancellato.
Ho cercato poi le figure di sante che apparivano con Santa Caterina e per la loro storia e connessione alla Santa ho escluso quelle che non mi sembravano adeguate al contesto, (si è rivelata per questo fondamentale anche la committenza), lasciando Maddalena, che appare spesso con Caterina, in quanto entrambe simbolo di sapienza. Appaiono insieme, per esempio, nell’opera di Raffaellino del Garbo del 1508, San Giovanni Gualberto e Santi nell’Abbazia di Vallombrosa (fig.11).
Il dato definitivo per l’identificazione è stato il colore della veste e di quello che resta del manto, combinazione usatissima per la Maddalena nell’iconografia di questo periodo. Non sempre sono stati usati questi colori per rappresentarla; appaiono anche il rosso o il rosa, a volte in congiunzione con l’azzurro, oppure il nero con il manto rosso o anche, sotto la tunica nera ne indossa una rossa, a rilevare la sua dignità sacerdotale e tutto questo a seconda dei diversi contesti iconografici e storici. Nel Cinquecento è spesso presente la combinazione verde-rosso dal particolare significato.
(Rif. Pagina 18)
Santa Maria Maddalena
Santa Maria Maddalena è riconoscibile per esclusione rappresentativa, nonostante i pochissimi riferimenti iconografici. Non si poteva trattare di angelo o arcangelo, perché il primo viene raffigurato con le chiome sciolte e l’arcangelo ha il tipico “caschetto”; solo una santa può avere acconciature particolari. Qui i capelli sono raccolti in una sorta di treccia e poi sciolti e anche l’accenno di veste è semplice rispetto all’iconografia angelica. A un’analisi attenta del contorno della testa, ho notato un chiarore circolare che inizia dalla parte posteriore e prosegue in una linea diagonale continua che si perde nella parte anteriore: si tratta di un’aureola, che il tempo ha quasi del tutto cancellato.
Ho cercato poi le figure di sante che apparivano con Santa Caterina e per la loro storia e connessione alla Santa ho escluso quelle che non mi sembravano adeguate al contesto, (si è rivelata per questo fondamentale anche la committenza), lasciando Maddalena, che appare spesso con Caterina, in quanto entrambe simbolo di sapienza. Appaiono insieme, per esempio, nell’opera di Raffaellino del Garbo del 1508, San Giovanni Gualberto e Santi nell’Abbazia di Vallombrosa (fig.11).
Il dato definitivo per l’identificazione è stato il colore della veste e di quello che resta del manto, combinazione usatissima per la Maddalena nell’iconografia di questo periodo. Non sempre sono stati usati questi colori per rappresentarla; appaiono anche il rosso o il rosa, a volte in congiunzione con l’azzurro, oppure il nero con il manto rosso o anche, sotto la tunica nera ne indossa una rossa, a rilevare la sua dignità sacerdotale e tutto questo a seconda dei diversi contesti iconografici e storici. Nel Cinquecento è spesso presente la combinazione verde-rosso dal particolare significato.
(Rif. Pagina 18)
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