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Kyoko (Un omaggio al Giappone)

francesca papa

a metà strada tra una guida turistica e un giallo dei più classici

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 116
Categoria: Gialli, Noir e Horror
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6682-023-9

Biografia

foto autore Francesca Papa
Francesca Papa è nata a Terracina.
Attualmente vive a Roma.
Dopo aver pubblicato due favole per bambini, aventi come protagonista una buffa e simpatica tartaruga nelle vesti di commissario, decide di cimentarsi con il genere giallo.Con la Boopen ha già  editato Nero di bosco e Il Baglio segreto: quest'ultimo ha ricevuto una menzione con merito - sezione narrativa, nell'ambito del "Premio internazionale di letteratura Toscana in poesia 2011".

Stralci

1 Stralci

"Kyoko (Omaggio al Giappone)": XI capitolo...

“Si, purtroppo. Invece sono delle donne votate all’arte, pura e semplice: ballare la famosa danza del Nihon Buyo, cantare, parlare con tono gentile, condividere gioia e dolore col cliente e sollevargli l’animo quando è triste, servire il te e suonare lo shamisen, cioè uno strumento a tre corde della famiglia dei liuti; in pratica essere perfette in ogni occasione. Anche se, nel caso che si instauri un rapporto continuativo e dopo la firma di un regolare contratto, la geiko può diventare ufficialmente l’amante del cliente, riservandosi solo ed esclusivamente a lui. Parlando di questo tema ci sono cinque distretti a Kyoto, detti anche Hanamachi (o fiori della città): Kobu, Pontocho e Kamishichiken hanno il più alto stato, sono molto costosi e frequentati da potenti uomini d’affari, da politici e monaci buddisti; mentre Gion Higashi e Miyagawa - cho sono per lo più considerati di rango inferiore. Invece, dall’estremità opposta dell’antica e onorevole tradizione, ci sono le sorgenti calde delle località termali: in questi luoghi lavorano per la maggior parte le geisha, ma viste questa volta come vere prostitute; quest’ultime soddisfano i clienti meno facoltosi ed esclusivi. ” – Kumiko finì il suo lungo discorso tutto d’un fiato.

(Rif. Pagina 63)

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