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LA JUVE DI HERIBERTO

Stefano Bedeschi

Estate 1964: i continui risultati di medio livello ottenuti dalla Juventus dopo il ritiro di Boniperti, fanno sì che Gianni Agnelli riprenda, anche se non in veste ufficiale, le redini della società. La priorità è quella di identificare un allenatore capace di riportare ordine nello spogliatoio e dare un volto chiaro e deciso all’impostazione tecnica della squadra. La scelta cade su un paraguayano che allena in Spagna: ha un cognome che va di moda, Herrera, ma di nome fa Heriberto. È un sergente di ferro: fa del lavoro, della disciplina e del sacrificio il proprio credo assoluto. Porta un verbo nuovo nel calcio italiano: il “movimiento”, antenato del “calcio totale” olandese. Non vuole primedonne, solo operai disposti a sudare. Lo scontro con la stella Sivori è inevitabile. L’avrà vinta Heriberto e il grande Omar emigrerà a Napoli. Ma il resto della squadra è con lui, nonostante i lunghi ritiri, le multe per chi rincasa dopo le ventidue, l’incubo della bilancia. In quegli anni di totale dominio milanese, riempie la bacheca juventina con uno scudetto e una Coppa Italia. Raggiungerà anche una finale in Coppa delle Fiere e una semifinale in Coppa dei Campioni, battuto dal Benfica del divino Eusébio. Si gettano i semi di quella che sarà una caratteristica determinante della Juve e non l’abbandonerà più: serietà, disciplina, impegno. Lo dimostrano in campo anche i risultati. Contro la Juve che applica per prima in Italia concetti nuovi, movimento totale e concezione diversa dei ruoli, per chiunque è sempre battaglia. Il gigante bianconero, in attesa di ritrovare l’antica grandezza, ha ripreso il gusto alla lotta e non farà più regali a nessuno.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 17,5 x 24,75
Copertina: Morbida
Pagine: 485
Categoria: Sport e Giochi
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6682-843-3

Biografia

foto autore Stefano Bedeschi
STEFANO BEDESCHI è nato a Reggio Emilia nel 1962. Accurato cantastorie, è capace di miscelare tutti gli ingredienti che fanno del calcio il gioco più bello del mondo. Da sempre appassionato di calcio e tifosissimo della Juventus, comincia ben presto a collezionare immagini e notizie riguardanti la squadra bianconera. Nel 2004 si iscrive in un forum juventino e da quel momento, con il nickname di Bidescu, comincia una stretta collaborazione con molti siti riguardanti il mondo bianconero (fra i quali “J1897”, “Vecchiasignora” e “Tuttojuve”) e con il settimanale “Nerosubianco”, prima in versione cartacea quindi nella versione on-line. Partecipa alla redazione del libro “I nostri campioni” a cura dell’ANAJ, con un pezzo dedicato ad Antonello Cuccureddu, insieme a prestigiose firme del giornalismo italiano. Fa parte del gruppo di scrittori di letteratura sportiva “Sport in punta di penna”, con il quale partecipa alla redazione di “Gol mondiali”. Un libro che ripercorre, attraverso diciannove racconti, la storia della Coppa del Mondo da Uruguay 1930 a Brasile 2014. stefanobedeschi62@gmail.com ilpalloneracconta.blogspot.it www.facebook.com/ILPALLONERACCONTA twitter.com/ilpalloneraccon www.scrittoridisport.it

Stralci

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Heriberto

Soprannominato il Sergente di Ferro e definito ironicamente il Ginnasiarca, Heriberto imponeva allenamenti estenuanti. Inevitabile che alla Juve si scontrasse con Sivori, che amava tirare tardi, dormire molto e prepararsi poco. Fu un braccio di ferro che si concluse a favore di Heriberto. A dispetto degli Agnelli, dei quali era il pupillo, Sivori venne dirottato a Napoli, dove è rimasta indimenticabile la prima partita del fantasista argentino contro la sua ex squadra, allorché Sivori finse di farsi sfuggire il pallone per scagliarlo addosso all’allenatore che lo aveva fatto cacciare dalla Juve. I risultati dettero ragione ad HH2, però. Sotto la sua guida, i bianconeri si aggiudicarono la Coppa Italia nel 1965 e lo scudetto nel 1967, interrompendo un’astinenza che durava da sei anni. «La mia era una Juve che non piaceva alla famiglia Agnelli, troppo umile e operaia, però solida e compatta».

(Rif. Pagina 10)

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