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Diciassette facili studi per vibrafono

Jonathan Faralli

Lo studente che affronta per la prima volta lo studio del vibrafono, si trova primariamente di fonte ad alcune novità fondamentali, quali l’uso del pedale e la tecnica delle quattro bacchette. Come iniziare allora lo studio di questo bellissimo e affascinante strumento? Questo libro è pensato per questo. Gli studi non hanno primariamente un obiettivo estetico, sono solo semplici brani per avvicinarsi con consapevolezza a questo meraviglioso strumento. Il lavoro è dedicato agli studenti delle scuole pre-accademiche di strumenti a percussione.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 21 x 29,7 (A4)
Copertina: Morbida
Pagine: 35
Categoria: Teatro, Cinema, Musica
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6682-921-8

Biografia

foto autore Jonathan Faralli
Jonathan Faralli, si diploma con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio Statale di Musica Luigi Cherubini nel 1987 dove studia anche trombone, composizione e lettura della partitura. Si diploma presso il Conservatorio di Fermo in Didattica della Musica, si laurea in Sociologia dell' educazione presso l' Università  degli studi di Firenze. Si perfeziona allo Sweelinck Conservatorium di Amsterdaam. Fin dal 1981 ha collaborato come timpanista e percussionista con l' Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e con l'Orchestra della Toscana. Ha fatto parte del gruppo Les percussions de Strasbourgh, ed è il percussionista di riferimento del centro di ricerca musicale Tempo Reale fondato da Luciano Berio. Ha inciso dischi come solista per le case discografiche più importanti ottenendo ampi consensi. Collabora con i compositori più famosi tenendo concerti e masterclass in tutto il mondo. Attualmente insegna presso la scuola di Musica di Fiesole e presso l' Istituto di Alta Cultura Pietro Mascagni di Livorno.

Stralci

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Un libro per iniziare a stidiare il vibrafono

Accade spesso, che il vibrafono sia l’ultimo strumento fatto affrontare agli studenti dei corsi pre-accademici, questo è dovuto prima di tutto al suo importante costo, che non tutte le scuole e le famiglie degli studenti possono permettersi, in secondo luogo alla complessità tecnica e musicale che lo studio del vibrafono comporta. In ogni caso, nella mia attività di insegnate, ho notato una certa disomogeneità di repertorio in riguardo agli studi iniziali. Una riflessione mi portato a cercare di colmare questo deficit cercando di comprenderne le ragioni. Prima di tutto dopo aver studiato per diversi anni lo xilofono, strumento facilmente in uso nelle scuole di percussione pre-accademiche, è estremamente noioso affrontare studi molto semplici necessari a coordinare le molte difficoltà del vibrafono: la lettura combinata in chiave di basso e violino, gli accordi, il pedale, la tecnica delle quattro bacchette, l’indipendenza tra mano destra e sinistra, l’interpretazione. D’altra parte risulterebbe poco pedagogico affrontare queste difficoltà tutte insieme, con studi complessi e più musicali. Allora come procedere? La mia idea, che ha generato questi diciassette studi, è partita da queste riflessioni. Questi studi infatti non sono facilissimi, ma lo diventano se affrontati prima a due bacchette e solo successivamente a quattro. In questo modo lo studente avrà la possibilità di concentrarsi prima sul comprendere la natura del brano e sull’uso del pedale, successivamente quando il brano sarà nelle sue corde, rivedendo la diteggiatura, potrà concentrarsi sull’uso delle quattro bacchette. In questo modo non sarà possibile annoiare i giovani percussionisti con studi di note lunghe, ne creare problemi con un impatto troppo complesso allo strumento con studi a impegnativi a quattro bacchette. Jonathan Faralli

(Rif. Pagina 5)

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