Il coraggio di Aurora
daniela arcangeli
Il romanzo si struttura in due parti: la prima racconta la vita di tre ragazze, in qualche modo legate l’una all’altra; la seconda è una raccolta di favole, che ha per protagoniste le stesse ragazze.È scritto in prima persona da Aurora, una ragazza felice che a dodici anni scopre casualmente di essere stata adottata. Ritrova in uno sgabuzzino, all’interno di una scatola, un libretto, una pietra con dipinta la “Sacra famiglia” di Michelangelo e la scritta “Lux”, e una foto con sullo sfondo la scritta “Benvenuti a Diano Marina"...Cosa scoprirà di così tanto prezioso, da cambiare la sua vita?
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Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
128 |
Categoria: |
Narrativa |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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daniela arcangeli
Daniela Arcangeli è nata a Milano, scrive da quand’era piccola, è ora al suo secondo romanzo sul coraggio delle donne, sulla voglia di conoscersi, di mettersi in gioco fino in fondo, tratta temi quali l’adozione e la senilità.
Potente, commovente, emozionante, Il coraggio di Aurora: storia di Angeli, di Amore e di Condivisione di Daniela Arcangeli, pubblicato in Italia in questi giorni da Photocity, è un romanzo mozzafiato che racconta il viaggio di una ragazza alla ricerca della sua famiglia d’origine, parla del senso della famiglia. La scelta di utilizzare la seconda persona per il dialogo interiore di Aurora con il padre, durante la sua ricerca, rende il racconto più coinvolgente ed emozionante, innovativa l’idea di inserire nella seconda parte una raccolta di favole che rispecchiano la storia narrata. E’ una blogger, esordisce con www.mummyaromotherapy.blogspot.com dove tratta temi molto interessanti e di attualità sul benessere, sull’alimentazione, sulle ricette di cucina. Esordisce con il suo primo romanzo Noi piccoli uomini saggi edito da Excogita editore www.excogita.it tra i più venduti dalla casa editrice.
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Stralci
4 Stralci
Casa di cura e vecchi ricordi
...Era trasandato, con i capelli bianchi, sporchi. Non riconosceva i figli, neanche se stesso e viveva in un mondo tutto suo, un mondo pieno di paure. Aveva la malattia dei vecchi. Dicevano. Mi faceva molta paura la sua malattia. Era sempre seduto davanti alla finestra della sua camera, mentre con le mani scacciava qualcosa. Rimaneva chiuso nel suo mondo. Mi faceva paura l’Alzheimer; si restava privi d’identità, ci si perdeva in una nebbia molto spessa, fitta e bianca. L’Alzheimer lo aveva isolato dal mondo. Il padre di Azzurra era sparito in un profondo buco nero. Azzurra ci raccontava che, mentre era bloccata nel traffico, guardava il cielo inondato di azzurro,pensava : « lo guardo con intensità, prima di dimenticarmelo un giorno, di dimenticarmi il giallo del sole e per non dimenticare i doni del cielo e cosa può inghiottire questa malattia. »
(Rif. Pagina 31)
Casa di cura e vecchi ricordi
...Era trasandato, con i capelli bianchi, sporchi. Non riconosceva i figli, neanche se stesso e viveva in un mondo tutto suo, un mondo pieno di paure. Aveva la malattia dei vecchi. Dicevano. Mi faceva molta paura la sua malattia. Era sempre seduto davanti alla finestra della sua camera, mentre con le mani scacciava qualcosa. Rimaneva chiuso nel suo mondo. Mi faceva paura l’Alzheimer; si restava privi d’identità, ci si perdeva in una nebbia molto spessa, fitta e bianca. L’Alzheimer lo aveva isolato dal mondo. Il padre di Azzurra era sparito in un profondo buco nero. Azzurra ci raccontava che, mentre era bloccata nel traffico, guardava il cielo inondato di azzurro,pensava : « lo guardo con intensità, prima di dimenticarmelo un giorno, di dimenticarmi il giallo del sole e per non dimenticare i doni del cielo e cosa può inghiottire questa malattia. »
(Rif. Pagina 31)
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Incontro con suo padre e il racconto degli angeli
Di tutte le cose grandiose che mi accaddero in quei mesi, quella fu senza dubbio la scoperta più bella. Degli angeli ne ho sentito parlare, ma quel giorno imparai molto anche su me stessa.
«Chi sono gli angeli? » inizia a parlare nostro padre, è sì proprio nostro padre. «Sono forse potenti o restano semplicemente trasparenti, lontani da tutto quello che crediamo di sapere ?Dove sono gli angeli?
(Rif. Pagina 34)
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Il nostro addio a papà
Quel giorno era sdraiato a letto nella sua camera. Vicino c’era Azzurra.
« Piccola », le dice. «Pettinami bene, chiamami l’infermiera per farmi la barba ». « Mi stanno aspettando per una grande festa in mio onore ». «Chi ti sta aspettando, papà? », domandò Azzurra intimorita.
«I miei amici, Ottavio, Arnaldo, Fabrizio e Laura », risponde.
Azzurra si ricorda che erano tutti i suoi amici, morti qualche anno prima.
«Ora devo scappare, laggiù è bellissimo ».
(Rif. Pagina 40)
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Aurora e la mamma coniglio
C’era una volta una bambina di nome Aurora. Era molto protettiva con la sua mamma.
Un bel giorno immaginava che la mamma fosse un piccolo coniglietto da avvolgere in una coperta,così che non le accadesse nulla. Ma ben presto si dimentica di mamma coniglio su una panchina ai giardinetti. La mamma di Tobia, un bambino che veniva tutti i giorni a giocare al parco giochi, l’aveva scambiata per un giocattolo e mamma coniglio era finita nella carrozzina di Tobia. Che impresa era stata quel giorno recuperarla!
Aurora era corsa fuori dal parchetto a chiamare Tobia: «Tobia, Tobia ! » strillò Aurora, « la mia mamma coniglio. È mia! »
(Rif. Pagina 52)
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