PARTE INTRODUTTIVA
"E’ utile fare a questo punto una considerazione: nonostante la via del Tao sia la via della minor resistenza, spesso, specie per noi occidentali, è un sentiero difficile da accettare e seguire, sempre intenti a rimanere rigidi nel nostro orgoglio e presunzione di sapere. Esisterebbe invece una reale possibilità se l’individuo potesse davvero, attraverso il Tao e la guida saggia dell’ I Ching e dello sviluppo della personale intuizione, armonizzare sé stesso, intonarsi con la magnifica sinfonia dell’universo, trovando così vera libertà, attraverso reali decisioni basate su reali possibilità. Questo testo può davvero diventare per lo studioso sincero, una via di illuminazione, di scoperta, di aiuto per sé e l’ambiente che lo circonda, senza limiti di sorta, arrivando addirittura ad insegnare come trascendere la parola scritta e imparare a “leggere” la vita con altri occhi."
"Una bella descrizione data da Richard Wilhelm nella sua famosa traduzione cita :” …ogni evento nel mondo visibile è l’effetto di una “immagine”, che è un’idea in un mondo invisibile. Perciò tutto ciò che accade sulla terra è solo una riproduzione, come se fosse di un evento che si trova in un mondo oltre la nostra normale percezione; per quanto concerne il tempo, è qualcosa che avviene in ritardo rispetto a questo evento sovrasensibile…”
(Rif. Pagina 10)
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Fare una domanda
La prima cosa da fare è imparare come chiedere e cosa chiedere.
Suggerisco all’inizio di scrivere la domanda, questo da una parte vi metterà nella giusta cornice mentale di ricettività e dall’altra, scoprendo ciò che veramente volete sapere, imparerete qualcosa in più sui vostri reali sentimenti. Potreste scoprire, già formulando la domanda, molte cose che presi dall’emotività superficiale non siete in grado di vedere in voi stessi. La cosa incredibile è che l’I Ching risponde alla qualità dello stato d’animo e del grado di consapevolezza del postulante, è davvero un libro vivente, che sempre funge da specchio a chi lo ha tra le mani e cresce con lui....
(Rif. Pagina 13)
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Interpretare le risposte
Questo testo è letteralmente affascinante!
Sembra che abbia una sua propria personalità! A volte assume proprio il carattere del richiedente, altre si distacca completamente, prendendo un atteggiamento opposto, a volte sembra di conversare con un vecchio amico, passando di domanda in risposta. Chiedendo la stessa cosa più volte (anche non nello stesso momento) riesce a dare la stessa risposta con nuances differenti, in modo da dare più punti di osservazione e più modi di risolvere il vostro problema. Può diventare irritante e insultarvi se lo importunate troppo.
(Rif. Pagina 18)
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Usare questo libro come "lavoro"
Usando questo testo e questa versione in particolare, mantenendo disciplina e umiltà nell’ imparare a porre le domande, ogni volta che sentite di dover chiarire una situazione che non vi convince, riportando le risposte scritte su un diario, comincerete a ricevere la vostra comprensione delle svariate situazioni umane, della vostra personale situazione, del vostro posto nel mondo, creando una vera e propria mappa del vostro cammino attraverso il Tao. Certi sentieri ricorrenti nella vostra vita cominceranno ad esservi familiari (vi chiederete: perché questa cosa mi succede regolarmente? Perché sempre io e altri no? Perché creo questo nella mia vita? Chi o cosa crea tutto questo?) e comincerete a capire come certi eventi intricati prevedibilmente si risolveranno nel bene o nel male. Svilupperete un’accettazione del flusso delle cose che vi chiede di lasciarvi andare alla vita, di fidarvi, di attendere. Imparerete all’opposto, il giusto tempo per agire, e coltiverete il dono più grande, l’intuizione.
(Rif. Pagina 22)
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la "legge del tre", la "legge d`ottava" e la legge della "palestra"
Chiedetevi che tipo di atteggiamento e che conseguente emozione provate nei confronti della vita. Prendete del tempo per rifletterci o osservatevi per un po’ di tempo per rispondere sinceramente.
Questa domanda apparentemente ovvia, nasconde invece una chiave d’indagine fondamentale......Non si tratta di vivere nell’estasi fuori dal mondo, al contrario di restare concretamente con i piedi per terra e imparare ad essere voi a decidere liberamente come vedere le cose che vi si presentano davanti e che voi stessi producete, e non accoglierle tutte come se fossero “verità indiscutibili”…..perchè se cambiate la vostra visione del mondo e l’emozione che ne deriva, trasformando le emozioni negative a cui meccanicamente siete stati abituati, in emozioni creative, state pur sicuri che, non subito, ma con la dovuta pazienza, diventerete persone migliori, in quanto conoscerete meglio voi stessi e sarete d’esempio a chi vorrà seguire.
(Rif. Pagina 28)
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nota a piè pagina esagramma 15: La Modestia
Tratto dal Tao-te ching, scritto nel VI sec. A.C. dal filosofo Lao Tsu,
in cui si descrive l’atteggiamento della moderazione:
Colui il quale sta sulla punta dei piedi non è stabile.
Colui il quale si spinge in avanti non va.
Colui il quale mostra se stesso non è luminoso.
Colui il quale giustifica se stesso non emerge.
Colui il quale esalta se stesso non è creduto.
Colui il quale si gloria di sé non dura a lungo.
(Rif. Pagina 59)
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