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La colpa di vivere

Barbara Goti

Per quattro lunghi anni, in una Livorno attonita e arrabbiata, un assassino sconosciuto massacra delle adolescenti con delle coltellate in pieno ventre.
Anna Rodomonti e la sua squadra di giornalisti indagano sul caso: la verità è dietro ogni angolo, ma si nasconde, trasparente come un fantasma.
Anna la cerca, la insegue. Fino a scoprire l'assassino.
E suo malgrado, anche il colpevole.


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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 209
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6223-909-7

Biografia

foto autore Barbara Goti
Barbara Goti è nata a Livorno nel 1962. Per oltre quindici anni ha lavorato in Radio Flash, radio leader della sua città, in qualità di copy writer e speaker, e ha scritto testi per alcuni cantanti emergenti. Nel 2009 ha spedito un suo breve racconto al Premio Massimo Troisi. Non ha vinto. Uno dei giurati, però, colpito dalla sua scrittura serrata e piena di ritmo, l'ha contattata. Il giurato in questione è Aldo Putignano, il direttore editoriale di Boopen LED: da qui l'uscita del suo primo romanzo, "La colpa di vivere". Nel 2011 ha pubblicato "Rosso - Il marchio del male".

Le sue opere pubblicate:

Stralci

3 Stralci

Capitolo II

Nessuno, data la situazione era in vena di chiacchiere, ed in silenzio venimmo condotti al punto preciso in cui era stato ritrovato il corpo da un pescatore notturno, che certo non avrebbe dimenticato facilmente quella scena. Per accederci bisognava fiancheggiare la chiesa di San Jacopo camminando in bilico su uno strettissimo marciapiede lambito dalle onde, che per fortuna quella sera si susseguivano tranquille. Sembravamo degli equilibristi intenti in un numero da circo. Soprattutto il passaggio di Valeri, data la mole, se la circostanza non fosse stata tanto tragica, sarebbe sicuramente stato degno di una candid camera. Terminato il breve tragitto, sembrò di trovarci nel centro della scena di un film surreale: carabinieri e poliziotti in divisa e in borghese si affaccendavano, mentre le luci lampeggianti illuminavano la notte e i nastri di plastica colorata svolazzavano impudici dai cavalletti che delimitavano la scena del delitto. Un vociare soffuso faceva da eco al rumore della risacca ed il mare scuro a perdita d’occhio davanti a noi sembrava osservarci minaccioso. Alfonsi, ancora in silenzio, ci condusse dove un involucro di plastica spiccava solitario sul cemento. Ad un suo gesto un giovane agente dall’aria assonnata e dall’uniforme un po’ sgualcita scostò il telo. La vidi. Chiusi gli occhi di scatto nella speranza che riaprendoli la scena fosse cambiata. Il corpo era disteso in un lago di sangue. Il volto da bambina sembrava dormisse. La riga rossa sul collo che delineava il taglio mortale sembrava essere un collare un po’ kitsch e i piccoli seni offerti tra i quadri della camicia erano appena graffiati, mentre l’addome era stato praticamente maciullato. La carne fatta a brandelli. Dall’ombellico in giù niente era più distinguibile. Poltiglia. Le lunghe gambe intrappolate nei calzoni laceri non sembravano neppure appartenere a quel corpo offeso.

(Rif. Pagina 10)

Recensioni

9 Commenti presenti. Media voto 5/5

Gianlu 14/11/2011

Non sono un lettore abituale, questo libro l`ho letto incuriosito dal fatto che si svolgesse a Livorno. E devo dire che ne sono rimasto piacevolmente stupito, mi sembrava di avere un` appuntamento, qualcosa mi chiamava. Qualisiasi cosa avessi da fare, dovevo finire per leggere almeno qualche pagina, e l`ho divorato,io che a stento finisco gli articoli della Gazzetta dello Sport! Mi è piaciuto davvero tanto. Bella la mia città in quelle pagine piene d`amore per lei, bella la storia, belli i personaggi. la scrittura non annoia mai, E` trascorso un bel po` da quando l`ho letto e lo ricordo ancora perfettamente. Se è piaciuto a me, credo che piacerebbe a chiunque.

Voto: 5/5