La baia incantata
Il mattino seguente, il sole si levò alto e illuminò la scena di quel violento fortunale, la baia era insolitamente silenziosa, ma a un certo punto una coppia di delfini che si trovò a transitare nei pressi della tana di Otello e Aida sentì il loro pianto e avvicinatisi si resero conto che i due erano rimasti intrappolati dal grosso masso.
(Rif. Pagina 3)
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L`ORTO DELLE MERAVIGLIE
Poco distante, non visto, Romeo se ne stava in panciolle, sotto una grossa foglia di zucca, dove un raggio di sole gli riscaldava il corpo, osservava la scena e borbottava tra se e se: qui sono tutti matti!! Un capo! A cosa serve un capo?! Sono proprio curioso di vedere come va a finire, penso che ci sarà da divertirsi...
Prese la parola per prima la pianta di pomodoro: pensavo di essere io la più adatta a fare il capo, i miei frutti sono molto apprezzati, in cucina si preparano gustose salse e buonissime insalate, anche i piccoli possono mangiarli, avete mai sentito parlare della pappa col pomodoro?
Le altre piante ascoltarono in silenzio e annuirono.
Perché non posso essere io il Capo? Disse la lattuga ? anche io sono importante! Con me si preparano gustose insalate e poi sono molto bella tutta verde e tenera...La melanzana, il peperone e i fagioli, parlarono tutti insieme creando un po’ di scompiglio...sarò io il capo!, sarò io! sarò io!.
A quel punto la pianta di zucca, contrariata da tutta quella gazzarra disse: Se non smettete di urlare non riusciremo ad avere un capo, ci vuole un po` di buonsenso, anche io potrei fare il capo, avete visto come sono bella quando al mattino mi sveglio con tutti i miei fiori gialli sbocciati? E pensate che io non venga apprezzata come voi a tavola? Però non ci tengo a fare il capo ho altre cose a cui pensare, preferisco godermi questa vita all`aria aperta! Nessuno di voi ha pensato a quanto siamo fortunati? Viviamo qui coccolati e con mille attenzioni e poi....niente concimi o fertilizzanti, niente veleni solo aria pura, sole,
(Rif. Pagina 8)
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AMICI PER LA PELLE
Anni prima, durante una visita in città Oreste aveva conosciuto Paride un grosso topo che viveva nello scantinato umido e malsano di un vecchio palazzo. Tra loro era nata una bella amicizia anche se Paride era molto presuntuoso e superbo &trattava con sufficienza il piccolo topolino di campagna.
Non capisco davvero come fai a vivere con tutto quel silenzio, senza mai uno svago, senza il rumore della città chissà che noia! Qui in città è tutta un` altra cosa, il caos del traffico, la gente, le luci dei negozi....Oreste scuoteva la testa e diceva: Non potrei mai vivere così, vuoi mettere il canto del gallo all`alba il frinire delle cicale e il canto del merlo che fa la corte alla sua compagna? Non riuscirei davvero a sopravvivere alla vita caotica della città`.
(Rif. Pagina 12)
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L`APE OPEROSA
Per tenere costante la temperatura del miele, le api passavano giornate intere ad agitare le ali in prossimità delle celle che lo contenevano e dopo ore di questa attività erano stremate. Tornado le osservava e pensava al modo di sottrarre le amiche a quella fatica immane, magari inventando qualcosa che potesse sostituire il lavoro delle sue compagne.
Ne parlò con Melodia e insieme diedero vita ad un fantastico progetto….. Praticarono un foro rotondo nella parte superiore dell`alveare poi trasportarono una canna di bambù e la infilarono nel foro orientandola in modo che il vento entrando all`interno mantenesse la temperatura costante nell’alveare. Riuscirono a mettere su un meccanismo perfetto, d`inverno scaldavano l`alveare d`estate lo raffreddavano e da un piccolo pannello costruito su un ramo del grande albero riuscivano a controllarne la temperatura. Era stata un`idea geniale Tornado e Melodia erano una coppia perfetta, l`ape aveva le idee il fuco l`aiutava a metterle in pratica
(Rif. Pagina 14)
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