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Un abito per mia madre

Emanuela Alessandra Serughetti

Cristiana, la giovane protagonista del romanzo appassionata di moda, lascia l’Italia per ricominciare a vivere a San Francisco, la città multietnica, libertina, hippy e omosessuale degli Stati Uniti. In un caffé italiano conosce Romina e la sua amicizia rivelerà a Cristiana un aspetto di sé ben più complesso e inaspettato. Affronterà il suo passato e la relazione problematica con la madre defunta, lasciandosi condurre sulla giostra affascinante del teatro-danza ispirato alle Cockettes, fenomeno hippy della San Francisco degli anni sessanta che ripercorre le tracce filosofiche di un’intramontabile Isadora Duncan l’ideatrice della danza improvvisata e dei movimenti liberi del corpo. Il palcoscenico e le performance del teatro-danza le daranno risposte alle sue domande, un perché al suo tormento interiore e una pacifica ricongiunzione con la madre.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 242
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6581-249-5

Biografia

foto autore Emanuela Serughetti
Vivo a Sarnico, sulle sponde del lago d'Iseo con la mia famiglia. Diplomata come stilista di moda nel 1995 ho proseguito i miei studi negli Stati Uniti ed ho iniziato a girare il mondo.
Mi sono appassionata alla scrittura da qualche anno, dopo che le varie esperienze vissute mi hanno suggerito che la vita non è ancora stata scritta tutta. Così presto, l'interesse per la letteratura e il testo si sono trasformate in passione.
"Un abito per mia madre" è il mio primo romanzo.

Le sue opere pubblicate:

Stralci

5 Stralci

Prologo

Credo che per ogni cosa ci debba essere sempre un addio. Prima o dopo, penso che tutto arrivi ad un punto e a capo. Come quando finisce un amore, un viaggio, un’esperienza, o una parentesi della propria vita. L’importante è trovare il modo che ciò avvenga con la giusta consapevolezza. Riuscire a trarre quel sollievo, quella pace che solamente la parola fine è in grado d’infondere fin nell’anima. Fine. Addio. E non importa quanto tempo sia necessario per riuscire a farlo, basta che accada. Io ho sentito sin da subito che questa era per me una questione vitale, ma non riuscivo neppure a pronunciarla la parola fine e pur di continuare nell’intento di cercare un nuovo modo di vedere le cose, mi sono ritrovata a combattere contro me stessa, le mie ansie, le paure, il mio corpo, il carattere, l’educazione. Sapevo che nel cammino delle esperienze, prima o poi sarei arrivata ad una svolta ed essa si presentò in punta di piedi, silenziosa ma travolgente. Tutto iniziò quando decisi di prendere l’aereo per San Francisco. Da quel momento l’enorme sforzo di dire addio alla mia prima parte di vita incominciò a concretizzarsi. Per tutto il tempo mi sono chiesta se era la direzione giusta quella verso cui stavo andando. Tanti sono stati i dubbi, i conflitti incontrati, non avevo neanche idea di dove volessi esattamente arrivare. Ma solamente dopo quel periodo, il più critico della mia vita, ho capito che per trovare il mio punto e a capo e quella libertà di cui avevo bisogno, non ci sarebbe stata altra strada che quella. E nonostante tutto, dopo la partenza e la mia vita a San Francisco, continuavo a credere di non avere più speranze, che non ce l’avrei mai fatta, ma fu proprio allora quando mi accorsi che l’unica via d’uscita era trovare la consapevolezza del mio passato. (...)

(Rif. Pagina 5)

Recensioni

2 Commenti presenti. Media voto 5/5

rossana 28/11/2011

Questo romanzo ha suscitato in me molte emozioni.Trovo che Emanuela abbia letteralmente scritto nero su bianco ciò che molti adolesenti provano. La vita in un paese di provincia a volte sta stretta. Le tradizioni,l`educazione,le amicizie.Sento che certi episodi come la descrizione del rapporto madre/figlia e viceversa,mi accomunano alla protagonista. E` molto difficile staccare il cordone ombelicale che ci lega alle cose materiali e molte volte è facile cedere ai sentimentalismi famigliari rimproverandoci in seguito di non aver avuto il "coraggio" di osare. A volte occorre una svolta decisiva. In questo modo si può effettivamente capire se siamo in grado di fare grandi cose nella nostra vita. Credo inoltre di aver "viaggiato" insieme a Cristiana,di essere stata presente negli episodi descritti...Questo per la semplicità della narrazione. Congratulazioni Manu! Aspetto di leggere il prossimo....

Voto: 5/5