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Sotto la bottiglia

Filippo Kalomenidis

I Borrachines sono tre e non gli basta più bere da soli. Per questo sono emigrati dalla Sardegna a Roma: vorrebbero che il mondo intero si ubriacasse con loro. Il più pericoloso si chiama Luna & Sole. Ha l'epatite cronica e una predilezione per le quindicenni. Ruba l'alcol ai ricchi e lo rivende al mercato nero al miglior offerente.
Gli altri due sono San Pietro e San Paolo. Fregano con lui le bottiglie di alcolici dagli scaffali dei supermercati, dai magazzini dei bar, dai depositi dei grossisti. E lo smerciano nei locali notturni, sulle strade in cui vivono soltanto stranieri e barbari, in una città dove persino il fiume ha il colore di un distillato a quaranta gradi.
Finché nella storia di Luna & Sole ci si mette di mezzo Laura. O meglio LA'. Una quindicenne, ovvio. E nasce l'amore più raro, quello che fa venire le allucinazioni e contagia tutta la bellezza e tutta la schifezza di questo cielo.

Un'umanità dolente e rinnegata, scritta con penna veloce e rotonda, questo offre l'esordio narrativo di Filippo Kalomenidis. Non c'è indulgenza, né mitologia della bottiglia nell'inferno di Luna & Sole e dei suoi amici alcolisti: solo l'ebbra consapevolezza di un viaggio senza ritorno e senza obiettivi. Non ci sono più attenuanti: questo non è più il lato selvaggio di bukowskiana memoria, ma solo il baratro di chi è stato abbandonato a se stesso e si consola credendosi predestinato. (Guido Chiesa)

Una scrittura caustica e impertinente. Una penna acuminata come i cocci delle innumerevoli bottiglie consumate, idolatrate, frantumate dai personaggi di questo romanzo a 90 gradi alcolici. Il romanzo si svolge in una Roma allucinata e nichilista, tra seminterrati, bettole e giardini comunali. Ma non c'è alcuna voluptas dolendi in questo viaggio senza meta. Piuttosto, un'unica lucida e beffarda consapevolezza: "Puoi ringhiare e mostrare i denti quanto ti pare. Il mondo lo prenderà comunque per un sorriso". Consumare con moderazione: può causare dipendenza. (Angelo Petrella)


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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 129
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6223-739-0

Biografia

foto autore Filippo Kalomenidis
Filippo Kalomenìdis è nato a Sassari nel 1976 e vive a Roma. Padre greco, madre sarda, nonna georgiana, e bisnonna turca. Insomma quasi tutte le peggiori etnie del circondario. Tant'è che una volta un ispettore della Digos gli ha detto: "Ti manca solo un parente albanese e sei a posto". Scrittore e sceneggiatore, ha scritto per il teatro (tra i suoi spettacoli: Nessuno canta e c'è silenzio, prodotto da Fabula Rasa, e Giovanni, prodotto da Riverrun), per la televisione (diversi episodi delle serie RIS-Delitti Imperfetti, La Nuova Squadra, Intelligence), per il cinema (Let It Be, in pre-produzione per la regia di Guido Chiesa) e ha pubblicato la raccolta di racconti Uno alla volta (Iepi 1996) e il romanzo breve Settimo Cielo (Il Salice-Milano 1997). Nel 2004 ha vinto il premio Franco Solinas con la sceneggiatura Un dio a caso.

Le sue opere pubblicate:

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