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Barbara - un cuore nobile

Giovanni Lancella

Siamo nell'autunno del 1775 durante il regno borbonico e Barbara Fabrini,giovane ragazza popolana che si affaccia alle avversità della vita, perde la sua cara mamma,governante stimata e rispettata nella Terra di Lavoro dalla nobile famiglia Trevisani.Il cammino della fanciulla s'incrocia presto con quello del primogenito di famiglia,il Conte Giovanni di Austraia.Da quel momento sboccia l'amore tra i due, travagliato però dalla differenza di classe socialee da una serie di eventi che ne condizioneranno il forte legame edove il popolo si scontrerà non con la nobiltà, ma con il nobile...

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 329
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6223-753-6

Biografia

foto autore Giovanni Lancella
Giovanni Lancella nasce nel 1978, ragazzo sensibile, d'altri tempi si considera, romanticone e sognatore. Coltiva varie passioni: scrivere romanzi, canzoni, sceneggiature, racconti, poesie, insomma tutto ciò che è nero su bianco e che trasmette emozioni.

Appassionato di recitazione, cinema e teatro. Un paio di anni fa ha frequentato nell’ambito un corso arrivando finalmente alla prima rappresentazione teatrale e ama anche tutto ciò che è videoripresa.

Negli anni ha già scritto altri racconti o storie ma tutte al momento giacenti impolverate in un cassetto in attesa che una Casa Editrice come The Boopen facesse finalmente, per la gioia di tutti gli autori emergenti, la sua comparsa.

Con essa i sogni di ogni promesso scrittore sono destinati ad essere realizzati e ad avere un punto di partenza, perché una pubblicazione tale la considera.

Ha portato a termine "Barbara – un cuore nobile" dopo un anno di gestazione, un romanzo d'epoca sullo sfondo del regno borbonico dove Napoli e Caserta vivevano i loro lustri ma celavano anche insidie. Una storia che spero possa trasportare il lettore e l’appassionato del genere nel mondo dell’aristocrazia e della plebe, dei costumi sfarzosi e quelli popolani, fino a battersi per un unico scopo: amare e combattere contro le convenzioni e le ingiustizie.

Un libro che nasconde sofferenza ma contemporaneamente voglia di reagire ad un momento della sua vita che dire infelice è poco.

Nel frattempo sta portando a termine un altro libro scritto con la collaborazione di sua cugina.

Le sue opere pubblicate:

Stralci

1 Stralci

brano estratto dal Capitolo IV, Barbara - un cuore nobile, Giovanni Lancella

Imbarazzata non poco, era la prima volta che si trovava da sola col Conte, era tremante, le mani gelate e Giovanni, accortosi tenendola per le stesse, disse: «Barbara, io… ma tu tremi. Cosa hai? Ti senti bene?» «Si… si… sto bene, signor Conte». Il suo sguardo era rivolto verso il basso, non riusciva ad alzare la testa. «Hai le mani gelate». «Penso sarà stato il viaggio di ritorno, fa freschetto stasera, vi ringrazio signor Conte, vado a dormire». Si congedava inchinandosi leggermente, poi si alzò sempre col perenne sguardo in basso ma Giovanni portò indice e pollice della mano destra al suo mento alzandole la testa, i due sguardi s’incrociarono e entrambi avevano una luce negli occhi, una luce portata non solo dal momento ma da una felicità emotiva che provavano l`uno e l`altra, ma che forse non volevano ester­nare troppo. «Signore, io… » stava dicendo qualcosa Barbara quando venne zittita dall’indice del nobile che si poggiò delicatamente sulle sue labbra. Si creò un’atmosfera davvero surreale, magica, e le due anime si congiunsero in un romantico bacio e in un tenero abbraccio, si lasciarono trasportare ambedue da quell’attimo, un attimo che fece sentire i due giovani come non si erano mai sentiti pri­ma. Il distacco delle labbra fu dolcissimo, si continuarono a guarda­re, non si dissero una parola, si diressero lui da una parte e lei dall’altra e la luna in alto nel cielo sembrava spiasse indiscreta­mente non curandosi del momento magico che avevano appena vissuto. Era chiaro che il poco cammino che separava Giovanni da casa fu invaso da quelle tenere immagini che scorrevano da­vanti agli occhi e la stessa cosa capitava a Barbara, rincasata, senza riuscire a prendere sonno per quel meraviglioso momen­to.

(Rif. Pagina 37)

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