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IL DIAVOLO NELLO SPECCHIO

Roberto Cellai

Il personaggio principale è descritto nella nevrosi di una realtà sempre uguale a se stessa, fino a quando un evento drammatico lo coinvolge, creandogli l`illusione di ottenere una scomoda e inquietante rivincita.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 82
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6581-030-9

Biografia

foto autore Roberto Cellai
Roberto Cellai è nato a Pian di Scò, Arezzo. Molto presto ha rivolto l'attenzione alla lettura dei classici e in particolare agli autori del primo '900. La scrittura ha sempre fatto parte della sua vita.

Le sue opere pubblicate:

Stralci

1 Stralci

Parte seconda, capitolo 9

L’avvocato, appena terminata la sua arringa, si è seduto. Mi è sembrato molto provato. E’ stato a questo punto che il presidente mi ha guardato e mi ha chiesto se avevo qualcosa da aggiungere. Ho percepito in modo chiaro che mi stava accadendo qualcosa d’incontrollabile e forse anche di spiacevole. Non avevo di me stesso una netta percezione, ma stranamente era subentrata in me una sicurezza, una padronanza assoluta che, prima di quel momento, non avevo mai riscontrato. Il mio carattere mi ha sempre impedito di fingere, di non essere sincero, di dire menzogne, o peggio ancora di proporre servili adulazioni con il proposito di trarne dei vantaggi. Ero stato una persona sincera, schietta, autentica. Il mio avvocato, da questo lato, aveva ragione. Prima di quella mattina sapevo con certezza che non avrei mai attirato l’attenzione di chi mi ascoltava, né sarei riuscito a formulare un discorso molto convincente. Non avevo la possibilità, le doti e l’energia per discutere, o semplicemente per parlare, senza il minimo turbamento. Ora, al contrario, non esistevano resistenze: ogni tipo di espressione mi sembrava possibile. C’era addirittura una strana euforia che mi metteva nella condizione non solo di esprimere il mio punto di vista, ma di stravolgerlo, di controllarlo e manifestarlo con freddezza, nientemeno con falsità. Non temevo più nessuno, non avevo più nulla da perdere. Mi sembrava un discorso limpido, perfetto. Sentivo la forza delle parole, percepivo le sfumature, le pause e perfino la punteggiatura. Ero pronto, insomma, a parlare, a dire definitivamente la mia. Ero disposto a meravigliare il P.M., l’avvocato, i giudici e il pubblico.

(Rif. Pagina 76)

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