Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
142 |
Categoria: |
Narrativa |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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Lucrezia Centrone
Lucrezia Centrone, nasce nel Marzo 1995, vive a Polignano a Mare. Sin da piccola si dedica alla scrittura di racconti e dedica molto tempo alla lettura. Nel 2004, quando frequenta la scuola primaria, ottiene il primo piccolo riconoscimento: un testo teatrale da lei scritto viene messo in scena in occasione della recita natalizia. Si avvia allo studio della musica all'inizio della scuola secondaria, passione che tuttora sopravvive. Dopo il diploma conseguito presso il liceo scientifico, si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell' Università degli studi di Bari. Il suo sogno per il futuro è insegnare.
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Stralci
1 Stralci
Quando hai quindici anni balli, ridi, piangi e il mondo potrebbe finire domani.
È vero, qualcuno potrebbe dire che a quindici anni non si abbia particolare bisogno di coraggio, non ci siano grandi crisi da superare, che "magari i problemi fossero quelli". Sinceramente? Io odio i luoghi comuni, le frasi fatte di chi ci è passato ma se ne è dimenticato e ostenta le sue cicatrici come trofei, trascurando ormai quanto possa fare male uno sguardo nel momento sbagliato, una parola rivolta a tutti e a te no, un odore sentito così troppe volte addosso a qualcuno a tal punto da risultare familiare, anche quando quel qualcuno non è più una sicurezza. Trascurando quanto possa fare male provare a muoversi in avanti e restare con i piedi incollati a un passato che è ancora fin troppo presente, con lo sguardo sempre rivolto a ciò che non c`è più, senza riuscire ad apprezzare ciò che c`è di nuovo.
(Rif. Pagina 13)
Quando hai quindici anni balli, ridi, piangi e il mondo potrebbe finire domani.
È vero, qualcuno potrebbe dire che a quindici anni non si abbia particolare bisogno di coraggio, non ci siano grandi crisi da superare, che "magari i problemi fossero quelli". Sinceramente? Io odio i luoghi comuni, le frasi fatte di chi ci è passato ma se ne è dimenticato e ostenta le sue cicatrici come trofei, trascurando ormai quanto possa fare male uno sguardo nel momento sbagliato, una parola rivolta a tutti e a te no, un odore sentito così troppe volte addosso a qualcuno a tal punto da risultare familiare, anche quando quel qualcuno non è più una sicurezza. Trascurando quanto possa fare male provare a muoversi in avanti e restare con i piedi incollati a un passato che è ancora fin troppo presente, con lo sguardo sempre rivolto a ciò che non c`è più, senza riuscire ad apprezzare ciò che c`è di nuovo.
(Rif. Pagina 13)
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