Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
145 |
Categoria: |
Poesia |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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Gioia Lomasti, Marco Nuzzo
Gioia Lomasti nasce a Ravenna nel luglio del 1973. Promotrice di scrittura. Redazione e rassegna promozionale presso www.vetrinadelleemozioni.blogspot..com, direzione di collane editoriali dedite alla poesia prosa narrativa, direzione di antologie AA.VV. Coordina assieme a Marcello Lombardo e al suo Staff di collaboratori il sito www.vetrinadelleemozioni.com quale canale per un supporto di promozione artistica dedita agli autori. Cura centinaia di pagine nel web e su Facebook ponendo in risalto autori emergenti di talento. Opera nel sociale, crede nel valore dell'amicizia, fonte di vita e condivisione. http://gioialomasti.eu/
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Stralci
4 Stralci
Intervento a cura di Norman Zoia
Ponteggi arditi per Marco Nuzzo dopo i fraseggi di Gioia Lomasti. Ballata e racconto per una scommessa in due atti ancora gioiosamente marcati dove il verso si sprofonda in una speciale prosodia. Dai tasti un po` ingialliti di un vecchio piano-sequencer a quelli neri e jazzati, soltanto sfiorati, in dirittura di una dodecafonia in dodecasillabi che ribalta la liturgia... e la scena! Dalla parola che è nutrimento e souvenir, che è grazia di un femminino sacro e sacrificale, all`invenzione semantica di nuove sonorità e riforgiati lirismi. Carezze & piercing all`anima di due autori in controcanto. Ma li accomuna il “soffio”: del tempo e del Campo. norman zoia
(Rif. Pagina 6)
Intervento a cura di Norman Zoia
Ponteggi arditi per Marco Nuzzo dopo i fraseggi di Gioia Lomasti. Ballata e racconto per una scommessa in due atti ancora gioiosamente marcati dove il verso si sprofonda in una speciale prosodia. Dai tasti un po` ingialliti di un vecchio piano-sequencer a quelli neri e jazzati, soltanto sfiorati, in dirittura di una dodecafonia in dodecasillabi che ribalta la liturgia... e la scena! Dalla parola che è nutrimento e souvenir, che è grazia di un femminino sacro e sacrificale, all`invenzione semantica di nuove sonorità e riforgiati lirismi. Carezze & piercing all`anima di due autori in controcanto. Ma li accomuna il “soffio”: del tempo e del Campo. norman zoia
(Rif. Pagina 6)
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Egemone - da "Alterismi" (Di Marco Nuzzo)
Fitte parvenze di sito scuro e tue
che sia astinenza lucida da sulla sponda brada
essente calma di terra
e sii studio denso, l`egemonia labiale
di fronte alle visite che ti porto.
(Solo timore d`esserti solita gobba convessa)
e l`urlo tace
e sa di gola
ogni dannata passione, d`ingoiato mare.
Perderti è d`isola, un`isola,
stremando lucore a te sacro
di un solco. E la voce s`arrende al bersagliarti.
Cade dentro inveterate maree,
sollevandosi le funzioni d`acqua.
(Rif. Pagina 131)
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"Viaggio al Silenzio" (Di Gioia Lomasti)
E torno a noi.
A te.
Lacrima d’inverno tersa e luce di vento… Presenza limpida che
come limbo penetra… E avvolge.
Incontro i tuoi occhi, in una foto opaca, stampata e priva di
inchiostri luminosi… Incontro lo sguardo che sfugge dietro la
carta, e nasconde.
Nasco e muoio nei giorni e nelle notti di un sorriso; alla voce di
sorelle che accolgo e lanciar come biglie nel mormorio del tempo, perdo.
Sfioro i capelli, ne intravedo trasparenze che stacco ripetutamente
al loro bianco fiorire… 34… Numero di stelle… Quelle che
brillarono poche volte… Anni di dolenti premesse… Promesse
andate… E mozziconi spenti su carboni di tela.
(Rif. Pagina 38)
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Prefazione a cura di Alessia Cutrufo e Francesco Arena
“L`incomprensibilità della poesia
è la poesia medesima”
l’anima pellegrinò nei meandri del passato ...
si riscopre nei sogni del suo futuro ...
Un VIAGGIO AL SILENZIO, omaggio al grande
Fabrizio De Andrè, tra i secondi che scorrono lenti, quasi pesanti e i ricordi che si affollano disordinati nella mente. La ricerca profonda di sé in quel tempo dilatato che fonde memoria e presente, che fonde gli occhi e l`ANIMA.
Un collegamento quasi invisibile con menti che si fanno maestre di vita e feroci nemici da battere.
Di fronte ad uno schermo, in attesa, Gioia Lomasti vive una sorta di distacco da sé, portandola in terre di nessuno popolate dal passato che ritorna presente, da un presente che si fonde con il suo futuro. Lo scoccare incessante dei minuti che passano segna il ritmo dei suoi passi nel cammino.
Riaffiorano frasi quasi dimenticate, odori, sapori, sensazioni sulla pelle che si credevano scomparse, ed altre che invece si
riscoprono sotto una nuova veste.
(Rif. Pagina 24)
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