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Pieni e Vuoti

Serena Micozzi

Uomini e donne in momenti in cui scegliere o non scegliere ha sapore di vita, in cui tutto e niente sembrano fermare il tempo per chiederci: “Chi Sei?”

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 57
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6223-258-6

Biografia

foto autore Serena Micozzi
Vive a Subiaco, un comune romano, a cui è particolarmente legata, per le sue ricchezze storico-culturali e naturali.
Si è laureata nel 2003 in Lettere Moderne e, dopo avere perfezionato i suoi studi con un Master universitario, si è iscritta al corso di laurea in Scienze dell'Educazione e della Formazione, raggiungendo la laurea a maggio 2008. Da qualche anno ha iniziato a fare supplenze nelle scuole medie e superiori, dove insegna materie letterarie.
Scrive da quando era bambina, racconti e storie; ha scritto "Pieni e Vuoti" nel 2002, correggendolo e rimaneggiandolo fino al 2008, quando ha deciso di pubblicarlo, pur affermando che oggi lo scriverebbe in modo diverso. Raccoglie inoltre poesie e pensieri sempre in cerca del suo capolavoro…

Le sue opere pubblicate:

Stralci

7 Stralci

Quello che voglio

“La leggerezza di un momento, il risveglio di se stessa, un attimo che vale come la vita; un secondo in cui ascoltiamo ciò che abbiamo in noi… Sono le voci che sento, “segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire ”, a suggerirmi cosa voglio realmente. Ho avuto per troppo, davvero troppo tempo, la straordinaria capacità di trasformare le cose che vivevo, di modo che non entrassero in crisi con ciò che avrei dovuto volere; riuscendo ad accettare atteggiamenti e comportamenti, miei e altrui, che sapevo sbagliati, adattandoli alle mie visioni; trasformandoli e, infine, includendoli in quell’irreale e falsa idea di ciò che ero. Poi, però, il vuoto del mio volere si è fatto sempre più spazio, fino ad esplodermi dentro, fino ad avvolgermi e quello che non andava, nonostante le mie assurde regolazioni, è affiorato in modo violento… Ora sempre più spesso mi chiedo quello che voglio; certo, quello che vorrei è ancora lontano, ma ne ho un’idea e mi piace.

(Rif. Pagina 9)

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