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Terza mista

floriana beoni

Serenella è solare, allegra, vivace. E' la più carina della classe: due grandi occhi azzurri e un cuore da inguaribile sognatrice.
Ruben è irrequieto, schivo, distante. Nessuno lo conosce né sa da dove viene. Racconta di incomprensioni con i professori, con un sorriso emblematico ed uno sguardo tenebroso, estremamente affascinante.
Cosa succede se si ritrovano nella stessa classe in terza liceo?
Anche volendo, non potranno restare indifferenti l'uno all'altra… e sullo sfondo le vicende, gli intrighi, gli amori, di un gruppo di ragazzi che diventeranno amici anche oltre i banchi di scuola e dove, ogni studente di una classe superiore potrà piacevolmente identificarsi.
La particolarità di questo romanzo giovanile è che l'età dei protagonisti è la medesima dell'autrice, nel momento in cui è stato scritto.

CONSIGLIO X I GENITORI:
Regalate ai vostri figli una storia attuale scritta vent'anni fa da una coetanea. Si sorprenderanno a pensare che anche voi siete stati liceali e che i vostri mondi, in fondo, non sono poi così distanti.

CONSIGLIO X I RAGAZZI:
Fate leggere ai vostri genitori una storia scritta quando erano liceali. Sarà piacevole, per qualche ora, aprire una finestra sul passato e si sorprenderanno a sorridere pensando che quei giorni, in fondo, non sono poi tanto lontani.


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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 227
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6223-266-1

Biografia

foto autore floriana beoni
Floriana Beoni nasce a Bologna, da genitori romagnoli, il 13 agosto millonvecentosessantotto.
Un'estate, in villeggiatura con i genitori e la sorellina di sette anni che non può ancora condividere i suoi sentimenti, in un paese di cinquecento anime, nell'ultima casa a ridosso del bosco e ad un passo dal cielo, comincia a scrivere. Un po' per sopravvivere alla noia e fronteggiare la bramosia di vivere - quel tipo di vacanza sta troppo stretta ai suoi esuberanti quindici anni - e un po' per dar sfogo alla fervida fantasia, già fortemente presente nella sua personalità.
Scrive il romanzo "Ma… chi l'aveva detto che era una vacanza noiosa?!? ", che contiene i suoi sogni da bambina, le fantasie di adolescente e il desiderio di libertà.
L'anno successivo, ci prende gusto e un po' più matura scrive "Terza mista", dove riporta i sentimenti e le emozioni di una scolaresca di terza liceo.
Gli strumenti del tempo non le permettono di diffondere i suoi lavori e li "dimentica" in un armadio. Poi la vita prende il sopravvento e i mille impegni da adolescente prima e da lavoratrice, moglie e mamma dopo, non le consentono di coltivare attivamente la passione per la scrittura.
Si convince di non essere più in grado di scrivere e lo dichiara apertamente ai molti che leggono i suoi libri e le chiedono un seguito.
Poi, una sera, un'uscita con dei compagni di classe che non vede da anni, le fa scattare nuovamente il desiderio di scrivere e così nasce "Per quanto tempo, ancora? " evidente seguito di "Terza mista".
Un amico ha scritto per lei: "La particolarità di questi racconti è che l'età della scrittrice coincide con quella dei protagonisti; fatti e sentimenti sono raccontati senza alcun filtro di tipo anagrafico". Le piace questa definizione, tanto da utilizzarla per la presentazione dei primi due romanzi.
Arrivi ad un punto nella vita, qualsiasi sia il tuo vissuto e la tua età, in cui credi di aver oltrepassato la vetta e di dirigerti verso il basso. L'unico strumento per sopravvivere è la passione, qualunque essa sia.

Le sue opere pubblicate:

Stralci

4 Stralci

Secondo capitolo: LA MATTINA DELLE SORPRESE

L’anno scolastico era iniziato da una quindicina di giorni e le prime piogge suggellavano la fine della bella stagione, mettendo addosso una dolce tristezza. Dafne, come tutte le mattine, attendeva Serenella alla fermata dell’autobus di fronte alla scuola. Anche lei infreddolita, cercava di ripararsi dietro ad una colonna quando fu raggiunta da Ruben: Scusa Dafne, posso chiederti un favore? La ragazza fu sorpresa dall’approccio del compagno: lui, sempre solitario e distante, che non considerava mai gli altri e che non parlava con nessuno; lui, che poteva passargli davanti la ragazza più carina della città senza essere degnata di uno guardo; lui, sempre freddo e indifferente con tutti, le domandava qualcosa. Era insolito, ma non volle rispondergli sgarbatamente: Certo! – gli sorrise. Questa mattina c’è il compito d’italiano, vero? Non avresti un foglio protocollo o qualche spiccio da poterlo comprare? Era sempre più stupita. Vedendo il suo sguardo, Ruben la rassicurò: Non pensare male, mi è capitata una sf...sfortuna maledetta: mi hanno fregato il portafoglio in autobus. Mi dispiace. C’erano molti soldi? No. – disse lui indifferente. Prendi - gli rispose frugando dentro lo zaino contenente i libri - questo è il foglio, e non preoccuparti di restituirmelo, ricambierai quando avrò bisogno io. Giusto? Giustissimo. - accennò un sorriso e se ne andò lasciando Dafne turbata. “Non avevo mai visto Ruben sorridere e devo proprio dire che mi ha fatto notare la sua bellezza” pensava Dafne. Serenella non aveva più pensato a Ruben come il primo giorno, ma Dafne, appena parlò, le ricordò proprio il primo giorno di scuola.

(Rif. Pagina 9)

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