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La carezza delle ombre

Ciro Abbate

La carezza delle ombre è la fine di un processo durato dieci anni. Un percorso scientifico – spirituale, lungo i sentieri desolati della mia psiche. L’adolescenza, con i suoi patemi e quei fogli disordinati pieni di tutto e niente, è il punto di partenza; ciò che andrete a leggere, il punto d’arrivo. Il mio epigenetico amore per la poesia, è dovuto alla scoperta di come essa possa guarire ogni ferita insanabile, e fare da scudo contro ogni male. Di come assorbe i colpi, dolori, delusioni, e cattura i segni di tutto ciò. Come fosse il ritratto di Dorian Gray, ma senza avvizzire mai. Immerse nel canovaccio multiforme delle poesie che leggerete, ho voluto inserire sette fotografie, cinque immagini introduttive per ogni sezione dell’opera e due finali. Buona lettura.

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Dettagli

Libro: Colore
Formato: 17,5 x 24,75
Copertina: Morbida
Pagine: 78
Categoria: Poesia
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6682-372-8

Biografia

foto autore Ciro Abbate
Ciro Abbate, nato a Villaricca il 28 agosto 1985, cresciuto a Giugliano in Campania (NA) in una famiglia (potenzialmente) benestante, scrive le sue prime poesie a diciassette anni e partecipa, negli anni che seguono, a numerosi concorsi dai quali ottiene varie pubblicazioni. Studia poco e male, arrivando al conseguimento del diploma come Tecnico delle industrie elettriche, dopo una travagliata (per colpa sua all'80%) carriera scolastica. Nel settembre del 2007, all'età di ventidue anni edita la sua prima raccolta poetica dal titolo "Le Perle Nere", iniziando così la sua silenziosa carriera da scrittore. Registra numerosi consensi, sorrisi e pacche sulle spalle, da amici, parenti e beneauguranti. Altre forme di scrittura attirano la sua attenzione, o meglio la sua curiosità; sempre nel 2007, infatti, comincia l'iter biennale per l'iscrizione all'ODG (Ordine Dei Giornalisti) della Campania, Durante il biennio svolge oltre a quello di aspirante giornalista, numerosi lavori (lavoretti); iniziando da "ragazzo dei giornali" (distribuzione), proseguendo come tipografo improvvisato per finire al volantinaggio. Mette così da parte i soldi necessari per l'iscrizione all'ODG e per una strana idea che gli pervade il cervello: l'università. Nel settembre del 2009 s'iscrive alla facoltà di Scienze Politiche e inizia un nuovo percorso di studio (stavolta senza travagli apparenti). Nel novembre dello stesso anno entra a far parte dell'albo dei giornalisti pubblicisti, dando il via ad un'altra silenziosa "carriera". Tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010, grazie ad un suo grande amico e compagno di redazione inizia a frequentare l'Ass. ALI (Associazione Libera Italiana) di Villaricca, durante l'annuale rassegna teatrale. Da qui in poi gli si aprono numerose porte. E' così infatti che si avvicina al teatro, con qualche comparsata in un paio di spettacoli (dalle quali deduce che è molto meglio vederle le rappresentazioni teatrali anziché entrarvi a far parte). Poco dopo fa il suo ingresso nella neonata compagnia Spazio ACE (Arte - Cultura - Eventi), dove più che una semplice passione o un mero svago, trova la sua seconda famiglia. Un gruppetto di appassionati, volenterosi e caratteristici personaggi (alcuni molto, molto caratteristici). Comincia con loro un altro percorso e si lega sempre più al teatro (ancora seduto in poltrona), al punto che all'inizio della successiva rassegna teatrale spinge per far parte della giuria giornalistica. Fornisce un (quasi sempre) valido aiuto anche come vice organizzatore della rassegna e collabora per la preparazione di numerosi eventi. Durante uno di questi, "Un ponte per Sarajevo", conosce un duo musicale e rispolvera un'altra vecchia (mai del tutto appassita) passione, il pianoforte, divenendo così il tastierista del gruppo musicale JOxBACCO, grazie al quale arricchisce le sue "doti" musicali e intraprende numerose esperienze: feste di piazza, spettacoli di beneficenza, intermezzi musicali, contest, festival, esilaranti interviste radiofoniche e molto altro. Nell'edizione 2010, 2011 e 2012, porta il suo "bagaglio" giornalistico - musicale al LibereVociFestival, dopo esser stato selezionato per far parte della giuria giornalisti per il premio della critica intitolato al professor Mimmo Marrone. La fotografia è la più recente delle sue passioni e in essa trova l'ennesimo sfogo per la sua discreta e mai troppo appariscente vanità; osservando se stesso attraverso i suoi scatti, come in uno specchio incantato (a volte in frantumi) e riscoprendo di sé la tal volta orrenda visione della realtà e la più consueta voglia di viverla tutta, nel bene e nel male. Oggi l'Abbate, passa le giornate come un vero decadentista di fine ottocento dedicandosi alla meditazione, all'introspezione, all'estro creativo e a tutti quei termini eleganti che gonfiano il semplice e genuino, dolce (molto amaro in verità) far niente.

Le sue opere pubblicate:

Stralci

3 Stralci

Le note del tuo respiro

"... Istanti d’eternità sentii sulla tua pelle, liscia come seta, calda e viva come nessun’altra..." "... Il tuo respiro divenne musica, il vento soffiava per te, accompagnava le tue note..."

(Rif. Pagina 17)

Recensioni

18 Commenti presenti. Media voto 5/5

Stefano 11/03/2015

Meravigliosa opera poetica! Complimenti all`autore.

Voto: 5/5