Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
209 |
Categoria: |
Narrativa |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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corrado grasso
Nato a Napoli nel 1964, ingegnere, ha insegnato presso un Istituto Tecnico Industriale di Torino e presso l' Università degli Studi di Napoli.
E' stato dirigente in Fiat fino al 2006 ed è attualmente direttore di un grosso stabilimento cartotecnico.
Ha pubblicato numerosi articoli in ambito automobilistico su riviste specializzate di settore e nell' ambito di convegni nazionali e internazionali (Europa, Stati Uniti e Giappone).
Sposato con tre figli, vive e lavora a Napoli.
Mondo da under eleven è il suo primo romanzo.
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Stralci
1 Stralci
incipit capitolo sette
Ciao a tutti, sono Giulia e non sono ancora nata.
Mi trovo nel pancione di mamma. E’ tutto buio, sto galleggiando in un liquido gelatinoso e sono veramente ansiosa di capire cos’è la vita all’aria aperta.
Da come vengo cullata in maniera ritmica capisco che, in questo momento, mamma sta camminando.
Ecco che la sento sedersi mentre mi sembra che le stiano infilando un oggetto appuntito tra le vertebre della spina dorsale.
La sento rilassarsi mentre si mette in posizione distesa. Mi sembra che ora mamma stia diventando insensibile ai miei movimenti e ai calci nel pancione che le sto sferrando per ricordarle della mia presenza.
Sento delle voci ovattate e confuse provenire dal mondo esterno. Sembra che ci siano tante persone che stanno armeggiando attorno al pancione che ancora mi ospita.
Avverto un tocco leggero nella parte bassa di esso e percepisco qualcosa di tagliente che ne incide i vari strati di pelle.
Ecco una luce provenire da fuori. I miei occhietti non avevano mai visto la luce. Mi abbaglia.
Sento tante mani che si avvicendano attorno al mio corpicino.
Non capisco bene come ciò stia succedendo ma percepisco che stanno tirandomi fuori dal guscio che mi ha ospitato per nove mesi.
Eccomi, sto per conoscere il mondo esterno.
Sono fuori, ho la testa in giù, sono tutta sporca e attaccaticcia e ho ancora il cordone ombelicale che mi rende una cosa sola con chi mi ha voluto, generato e nutrito, consegnandomi alla vita.
Sono molto spaesata e sto cercando di guardare il mondo esterno che avevo tanto fantasticato dall’interno del mio guscio protettivo, quando, improvvisamente…
FLASH!!!
Non so cosa sia, ma ho visto un signore emozionantissimo (sento che si tratta del mio papà) che, impugnando una strana scatoletta in mano, me la ha puntata contro e mi ha abbagliata.
Scoprirò tra qualche mese che papà impugnava una macchina fotografica con la quale mi ha immortalata mentre venivo al mondo.
(Rif. Pagina 152)
incipit capitolo sette
Ciao a tutti, sono Giulia e non sono ancora nata.
Mi trovo nel pancione di mamma. E’ tutto buio, sto galleggiando in un liquido gelatinoso e sono veramente ansiosa di capire cos’è la vita all’aria aperta.
Da come vengo cullata in maniera ritmica capisco che, in questo momento, mamma sta camminando.
Ecco che la sento sedersi mentre mi sembra che le stiano infilando un oggetto appuntito tra le vertebre della spina dorsale.
La sento rilassarsi mentre si mette in posizione distesa. Mi sembra che ora mamma stia diventando insensibile ai miei movimenti e ai calci nel pancione che le sto sferrando per ricordarle della mia presenza.
Sento delle voci ovattate e confuse provenire dal mondo esterno. Sembra che ci siano tante persone che stanno armeggiando attorno al pancione che ancora mi ospita.
Avverto un tocco leggero nella parte bassa di esso e percepisco qualcosa di tagliente che ne incide i vari strati di pelle.
Ecco una luce provenire da fuori. I miei occhietti non avevano mai visto la luce. Mi abbaglia.
Sento tante mani che si avvicendano attorno al mio corpicino.
Non capisco bene come ciò stia succedendo ma percepisco che stanno tirandomi fuori dal guscio che mi ha ospitato per nove mesi.
Eccomi, sto per conoscere il mondo esterno.
Sono fuori, ho la testa in giù, sono tutta sporca e attaccaticcia e ho ancora il cordone ombelicale che mi rende una cosa sola con chi mi ha voluto, generato e nutrito, consegnandomi alla vita.
Sono molto spaesata e sto cercando di guardare il mondo esterno che avevo tanto fantasticato dall’interno del mio guscio protettivo, quando, improvvisamente…
FLASH!!!
Non so cosa sia, ma ho visto un signore emozionantissimo (sento che si tratta del mio papà) che, impugnando una strana scatoletta in mano, me la ha puntata contro e mi ha abbagliata.
Scoprirò tra qualche mese che papà impugnava una macchina fotografica con la quale mi ha immortalata mentre venivo al mondo.
(Rif. Pagina 152)
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