Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
106 |
Categoria: |
Poesia |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
|
Rosario Malescia
Rosario Malescia è nato nella provincia salernitana, dove ha vissuto fino ai vent'anni, per poi trasferirsi in un comune
dell'alto milanese dove tuttora vive e lavora.
Scrive per passione, trasformando passioni e luoghi in appunti.
Appassionato di musica, prima chitarrista e compositore, dopo un'avventura di qualche anno in una band,
si dedica ad oggi con cadenza giornaliera alla scrittura.
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Stralci
2 Stralci
Valedetta
Valedetta è un impulsivo racconto fatto di note;
partito lento da un ricordo ormai incolore,
e maturato per strada, su strade nuove e sconosciute.
Tra tornanti umidi di pioggia, e lunghi tranquilli rettilinei soleggiati.
Descritto nel disordine prime crescente, poi scollinante di qualche settimana al plurale.
Valedetta è il ricordo e stato d’animo più frequente di quei giorni.
E’ un promemoria, un vaccino, è la svolta.
Ispirato a e da lei, guida in ogni circostanza e direzione,
di un Luglio che ci ha visti assieme, fuori stagione.
Valedetta è istanti che diversamente non avrei potuto e saputo descrivere.
Concepire.
Non è una vendetta,
“So che ringraziarla, andrà sempre oltre il maledirla”.
(Rif. Pagina 101)
Valedetta
Valedetta è un impulsivo racconto fatto di note;
partito lento da un ricordo ormai incolore,
e maturato per strada, su strade nuove e sconosciute.
Tra tornanti umidi di pioggia, e lunghi tranquilli rettilinei soleggiati.
Descritto nel disordine prime crescente, poi scollinante di qualche settimana al plurale.
Valedetta è il ricordo e stato d’animo più frequente di quei giorni.
E’ un promemoria, un vaccino, è la svolta.
Ispirato a e da lei, guida in ogni circostanza e direzione,
di un Luglio che ci ha visti assieme, fuori stagione.
Valedetta è istanti che diversamente non avrei potuto e saputo descrivere.
Concepire.
Non è una vendetta,
“So che ringraziarla, andrà sempre oltre il maledirla”.
(Rif. Pagina 101)
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Due Soli
Il patto era di risplendere.
Cosi la strada umida e nervosa divenne luccicante e tiepida.
Era giorno, e lo fu per tanto.
Lo fu fin quando non distrassi lo sguardo.
Due soli.
combattuto tra un increspato paesaggio riparato dal vento
e due vortici.
Troppo sfidare anche solo uno dei due.
Alle sue spalle, per riverenza, cadde un giorno inverso, capovolto, che sembrava cominciare alla 20a ora.
I colori restavano a guardarci, distraendosi solo tra un tenue grigio e un accennato nero.
Punti da qualche punto di luce.
Non era calmo, l`inquietudine bagnata sprofondava da una riva all`altra.
Tutto si agitava.
Due soli non lo avvertivano.
Sembrava un lungo viaggio,
su binari.
Fermi quasi tutto il tempo, immobili, perfetti nella loro distanza;
e all`improvviso uno scambio, un groviglio, un passaggio,
un improvviso luccicante contatto.
Uno scontro di anime, di specchi che si riflettono una luce profonda.
Il più commerciale dei discorsi diventava attraverso il suo specchio, un viaggio.
Altrove, muto, isolato.
C`erano solo due soli.
E resistere ad uno è cosa da nessuno.
(Rif. Pagina 13)
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