Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
144 |
Categoria: |
Narrativa |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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Katia Ceccarelli
Katia Ceccarelli (Roma, 1970).
È autrice di racconti ispirati alle culture dell'eros pubblicati dallo storico Blue e di altri inclusi in antologie Mondadori sotto pseudonimo. Nel 2006 esce con Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri il suo saggio di costume dal titolo Lolite - storie e visioni di piccole seduttrici.
La fotografia è l'altro linguaggio con cui racconta storie, da diversi anni partecipa a mostre ed eventi d'arte fino a ottenere il riconoscimento di essere inclusa fra i fotografi del Mammoth Book of New Erotic Photography nel 2010.
Appassionata del WEB, potete trovarla in giro per blog e webzines col nome di "Koshka".
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Stralci
1 Stralci
Nunziatina
Nunziatina era figlia di padre ignoto e pure della madre non si poteva stabilire il cognome con certezza. Aveva tre figli che parevano una collezione di varia umanità: Nenè era alto e robusto con i capelli rossi,
spiccicato al fabbro, Mimì corto e nero come Ciccio il cantoniere e Carino biondo e magro come Giacomino Tucci che teneva lo spaccio in paese.
Sui figli di Nunziatina i paesani non avevano dubbi ma lei non aveva mai detto con chi li aveva fatti anche perché non lo sapeva manco lei. Coi suoi figli e con la madre anziana campavano come i passeri: trovava da mangiare come per caso, un po’ facendo servizi nelle case, un po’ con qualche giornata in campagna e con qualche piccolo ricatto a chi sapeva
lei.
Sapeva sempre tutto di tutti e allora, per non farla parlare, spesso e volentieri i paesani le allungavano qualche soldo o un po’ di cacio, una bottiglia d’olio, uova fresche e frutti. Alla fine, stava meglio di tanti altri e pure i figli avevano trovato di che lavorare. Per non fare sospettare di cose
losche, i tre presunti padri avevano preso a bottega o aiutato con qualche raccomandazione Nenè, Mimì e Carino, solo che li avevano mischiati come si fa con le carte e allora il fabbro s’era pigliato come apprendista Mimì "lu curt", Ciccio il cantoniere aveva trovato un raccomandazione per Carino e
Giacomino Tucci s’era messo a garzone di bottega Nenè "lu rusce"...
(Rif. Pagina 48)
Nunziatina
Nunziatina era figlia di padre ignoto e pure della madre non si poteva stabilire il cognome con certezza. Aveva tre figli che parevano una collezione di varia umanità: Nenè era alto e robusto con i capelli rossi,
spiccicato al fabbro, Mimì corto e nero come Ciccio il cantoniere e Carino biondo e magro come Giacomino Tucci che teneva lo spaccio in paese.
Sui figli di Nunziatina i paesani non avevano dubbi ma lei non aveva mai detto con chi li aveva fatti anche perché non lo sapeva manco lei. Coi suoi figli e con la madre anziana campavano come i passeri: trovava da mangiare come per caso, un po’ facendo servizi nelle case, un po’ con qualche giornata in campagna e con qualche piccolo ricatto a chi sapeva
lei.
Sapeva sempre tutto di tutti e allora, per non farla parlare, spesso e volentieri i paesani le allungavano qualche soldo o un po’ di cacio, una bottiglia d’olio, uova fresche e frutti. Alla fine, stava meglio di tanti altri e pure i figli avevano trovato di che lavorare. Per non fare sospettare di cose
losche, i tre presunti padri avevano preso a bottega o aiutato con qualche raccomandazione Nenè, Mimì e Carino, solo che li avevano mischiati come si fa con le carte e allora il fabbro s’era pigliato come apprendista Mimì "lu curt", Ciccio il cantoniere aveva trovato un raccomandazione per Carino e
Giacomino Tucci s’era messo a garzone di bottega Nenè "lu rusce"...
(Rif. Pagina 48)
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