Questo è un breve stralcio tratto dal prologo e porta il lettore alla scoperta dell`inizio di tutta la vicenda. Un complotto che segna il destino di due anime affini.
«Il prezzo sarà alto e tu non potrai tornare indietro una volta che il patto verrà sancito.», disse la donna con voce grave.
«Dalla sua morte passerà ancora un mese e tutto resterà immutato, tu sarai mortale, ma al trentesimo giorno tutto per te sarà eterno.».
Il giovane rifletteva compiaciuto sulle condizioni, ora bramava anche l’immortalità che la morte della ragazza gli avrebbe fruttato.
La donna estrasse dal suo mantello un oggetto avvolto da pelli scure.
«Sei sicura che lui non mi potrà fare niente passato il mese?» chiese ansioso il giovane.
«Per te il tempo non avrà più alcuna importanza, e la morte non potrà scalfirti in alcun modo. Fuggi e nasconditi, nel mese che ti resta, o tutto sarà stato vano.».
«Quanto dovrò aspettare per averla?».
«Sei impaziente come tutti i giovani, ma imparerai cosa significa l’attesa, anche se per te il tempo non avrà più importanza. Un anno o cento, ti sembreranno solo poche ore, il resto del mondo muterà, mentre tu non ne subirai il cambiamento.», rise la donna.
Era evidente che la vecchia nascondesse qualcosa, ma il giovane accecato dal desiderio per la ragazza, non riusciva a coglierne i segnali.
«Quando vecchia, dimmelo? ».
«Il giorno non è stabilito, ma quando il suo spirito ritornerà nel mondo dei vivi, il suo richiamo sarà per te irresistibile e lei giungerà a te.».
La vecchia aprì il fagotto ed estrasse un libricino nero aprendone le pagine nel mezzo.
«E’ giunto il momento. Ora mi serve il tuo sangue», gli prese la mano e con un ago la punse.
Alcune gocce di sangue caddero sulla carta e si dissolsero, lasciando la pagina nuovamente candida.
(Rif. Pagina 7)
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Il sogno
Nel sogno mi trovavo in una stanza illuminata unicamente da un camino acceso. La luce del fuoco danzava sulle pareti spoglie. Mi guardavo attorno in cerca di qualche oggetto conosciuto, un divano o un tavolo, ma la stanza era completamente vuota, nessuna luce entrava dall’unica finestra della stanza. D’un tratto una corrente gelida alle mie spalle mi costrinse a voltarmi, il fuoco si spense e nella stanza calò l’oscurità. Un’ombra entrò nella camera e lentamente si avvicinò a me, io accecata dal buio improvviso, non vidi chi mi si stava avvicinando, poi, passo dopo passo ne iniziai a riconoscere i particolari. Le braccia incrociate sul petto, un volto bianco perlaceo, i capelli nascosti da un cappuccio e un sorriso agghiacciante stampato su quell`ovale perfetto. Ero immobilizzata dalla paura. L’uomo ormai mi era ad un passo, lo vedevo perfettamente, e lo guardai fissa in volto, vidi i suoi occhi e lo riconobbi. Dopo di che, il risveglio. Mi accade sempre dopo averne visto il viso e gli occhi smeraldo. Quello sguardo così penetrante, così vivo, mi trafigge. Mentre il sorriso che mi mostra avvicinandosi, è crudele e maligno. Questi sogni mi tormentano da diversi giorni. L’incontro con quel ragazzo mi ha fatto scattare qualcosa. Non ho mai provato così tanta paura come in queste notti.”.
(Rif. Pagina 47)
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Il petalo di rosa
“…il suo profumo delicato ha già riempito tutta la stanza…”
Prendendo il diario sentii che emanava proprio quella fragranza.
Rimasi atterrita da ciò che stava succedendo, prima non avevo notato alcun profumo, se non quello delle pagine ingiallite dal tempo.
Un petalo nero scivolò allora fuori dal diario e ondeggiando cadde posandosi delicatamente sul pavimento.
Lo seguii nella sua caduta e con qualche esitazione mi chinai a raccoglierlo, era un petalo di rosa completamente nero, fresco.
A quella considerazione il diario mi cadde dalle mani, con un rumore sordo rovinò a terra chiudendosi.
Che cosa stava succedendo?
Prima l’incontro con quel ragazzo, poi il sogno, e ora la rosa.
Proprio ogni cosa che stavo leggendo sul diario si stava materializzando nella mia realtà, anche se in maniera diversa, piccoli particolari rivivevano attraverso di me, tutto questo non poteva essere solo frutto della suggestione.
(Rif. Pagina 72)
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