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L`Anima visionaria.

Micla Pitti

A volte le fantasie si materializzano e tu non puoi fermarle.
Nina è una ragazza come tante. Crede che la sua vita sia questa, immutabilmente appiccicata al suo corpo normale e alla sua esistenza piatta. Crede di sapere cosa sarà, ma non ha fatto i conti col suo destino. Andrà in un altro luogo e scoprirà che quando si ama non importa essere in due, in tre o in cento: basta l'amore. Le visioni della sua anima sono forse presagi di quanto l'aspetta? O sono illusioni di una mente alterata che cerca evasione dentro di sé?


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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 233
Categoria: Narrativa
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6581-378-2

Biografia

foto autore Micla Pitti
Sono nata nel 73. Vivo in una grande città con un marito da fiaba, tre cani squinternati ed i miei tre figli piccoli che - spero - leggeranno i miei romanzi il più tardi possibile: i contenuti delle mie storie sono troppo espliciti ed è per questo che ho scelto uno pseudonimo. Nella vita di tutti i giorni sono una psicoterapeuta, scrivo articoli per alcuni periodici ed ho recentemente pubblicato un manuale col mio vero nome.
L'Anima Visionaria è un romanzo appassionante che ha riscosso molto interesse da parte dei suoi primi lettori. È una storia che avrei voluto trovare già da tempo sugli scaffali delle librerie. Ora c'è.

Le sue opere pubblicate:

Stralci

3 Stralci

L`inquilino

Ricky, che aveva subìto sempre senza fiatare le mie urla, sbatté rumorosamente il bicchiere sul tavolo fracassandolo ed avanzò a grandi passi nella mia direzione. Quando mi fu abbastanza vicino indietreggiai per paura che volesse aggredirmi ed in effetti mi afferrò con violenza per le spalle, il viso contrito in una smorfia dura e le narici dilatate dalla rabbia. Istintivamente tentai di colpirlo per allontanarlo, per difendermi da quei suoi modi violenti, ma mi agguantò in malo modo i polsi torcendomi le braccia fino dietro la mia schiena, poi avvicinò il suo viso al mio e senza che minimamente me l`aspettassi mi baciò prepotentemente, tuffando la lingua nella mia bocca quasi ne fosse il padrone, non curandosi affatto delle mie resistenze, facendomi sentire stuprata da tanta beffeggiante spavalderia. I polsi mi dolevano per quella stretta ferrea, il suo corpo spingeva contro il mio, il suo bacino mi marcava stretto sottolineandomi sfrontatamente la mia impotenza per ogni tentativo che facevo di ribellarmi. Si staccò solo molto dopo e continuando a tenermi immobilizzata tra i fornelli ed il suo corpo, mi ringhiò: « È proprio perché ti rispetto che ti evito, per non complicarti la vita. Ti desidero di giorno e di notte, non riesco a dormire sapendoti nella stanza accanto alla mia. E quella notte, a Roma, per me è stata indimenticabile.»

(Rif. Pagina 131)

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