Il corale organistico
Leonardo Antonio Di Chiara
Tutti abbiamo in mente il suono dell’organo, spesso lo si sente suonare nelle chiese durante i riti religiosi, eppure non c’è strumento musicale maggiormente ignorato.
Nascosto nella semioscurità delle cantorie l’organo ha valicato secoli e secoli di storia europea suonando appunto nel luogo più pubblico per antonomasia: la chiesa.
Chiunque decide di studiare questo strumento musicale, prima o poi si imbatterà nel corale protestante, unica forma di musica sacra del rito protestante, che è anche l’asse portante di tutta la produzione organistica della Germania e dei paesi di fede protestante. Non a caso le opere più belle e più profonde di Bach, quelle in cui esprime in forma musicale il suo più intimo pensiero filosofico, sono fantasie per organo su melodie di corali.Appunto per questo, si è svolto il lavoro focalizzando e mettendo a confronto le varie tecniche compositive utilizzate dai grandi esponenti della musica organistica della Germania del XVII sec., fino a raggiungere il XIX sec., analizzando alcuni dei tanti corali composti ed alcune forme organistiche dipendenti ed indipendenti dal canto liturgico.
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Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
116 |
Categoria: |
Teatro, Cinema, Musica |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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Leonardo Antonio Di Chiara
Leonardo Antonio Di Chiara è nato a Foggia e vive a S.M. di Leuca (LE). Ha svolto i suoi studi musicali presso il Conservatorio "U. Giordano" di Foggia diplomandosi in Organo e Composizione Organistica. Nel 2007 ha conseguito il Diploma Accademico di II livello con il massimo dei voti e la lode (corso di Organo) presso il Conservatorio "Tito Schipa" di Lecce discutendo una tesi sul corale organistico e la sua evoluzione.
Ha arricchito la sua formazione musicale frequentando corsi di perfezionamento con Maestri di fama internazionale come Celeghin, Sacchetti, Radulescu, Leighton, Montserrat Torrent e Tagliavini.
Al Torneo Internazionale di Musica, nella sezione "Organo", ha ricevuto per due volte il Diploma di Merito: nel 1996 e nel 2000. Al Premio Internazionale di Interpretazione organistica C.A.M.T. Monferrato V edizione, ha ottenuto il Diploma di Merito.
L'attività concertistica lo ha portato ad esibirsi in numerose città italiane come solista, in duo e con orchestra da camera.
Consapevole che un compositore deve compiacere solo a se stesso, dedica la sua attenzione alla composizione, cercando di produrre un linguaggio libero ed immediato, non partendo mai da una forma predefinita, ma da ciò che la sua ispirazione gli detta basandosi sul solido principio che devono essere la musica ed il suo messaggio a primeggiare su tutto. I suoi lavori, eseguiti in diversi concerti, hanno ricevuto numerosi consensi tra il pubblico. Al III concorso nazionale di composizione classica "Città di Savona" ha ricevuto la segnalazione di merito artistico con la composizione per organo "Ciaccona in mi minore". Al XI e XIII Concorso Europeo di esecuzione e composizione musicale "Città di Barletta", ha ricevuto rispettivamente: il 3° premio con la composizione per organo "Giga in sol minore"ed il Diploma di Merito con il brano per organo "Schizzo in mi minore".
Con passione e grande amore per la sue origini arbëreshë approfondisce ed indaga aspetti della parlata ma soprattutto della musica arbëreshë e recentemente è stato pubblicato un suo lavoro di ricerca dal titolo "La musica arbëreshë di Greci" con il Patrocinio della Regione Campania.
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Stralci
3 Stralci
Il corale
Il corale è una forma espressiva prettamente protestante, serve a coinvolgere il popolo in modo personale alla liturgia. Lutero sfrutta abilmente la grande tradizione dei canti popolari molto diffusi negli stati socialmente inferiori della popolazione per tradurla in corali, anche se spesso questi canti nascono anche con intenti dissacratori e talvolta di stampo amoroso. Le melodie che talvolta Lutero stesso inventa permettono a tutti i fedeli di cantare durante le liturgie e assolvono all’importante compito di diffondere presso il popolo la conoscenza della fede. Così il Choral, che noi semplicemente chiamiamo corale, è formato da ritmi e intervalli squadrati, parole semplici, melodia coinvolgente. Del canto cattolico Lutero mantiene solo alcuni temi più semplici (tra i quali l’ambrosiano Veni Redemptor, i gregoriani Veni Sancte Spiritus e Veni Creator) che semplifica ulteriormente e traduce in tedesco.
(Rif. Pagina 10)
Il corale
Il corale è una forma espressiva prettamente protestante, serve a coinvolgere il popolo in modo personale alla liturgia. Lutero sfrutta abilmente la grande tradizione dei canti popolari molto diffusi negli stati socialmente inferiori della popolazione per tradurla in corali, anche se spesso questi canti nascono anche con intenti dissacratori e talvolta di stampo amoroso. Le melodie che talvolta Lutero stesso inventa permettono a tutti i fedeli di cantare durante le liturgie e assolvono all’importante compito di diffondere presso il popolo la conoscenza della fede. Così il Choral, che noi semplicemente chiamiamo corale, è formato da ritmi e intervalli squadrati, parole semplici, melodia coinvolgente. Del canto cattolico Lutero mantiene solo alcuni temi più semplici (tra i quali l’ambrosiano Veni Redemptor, i gregoriani Veni Sancte Spiritus e Veni Creator) che semplifica ulteriormente e traduce in tedesco.
(Rif. Pagina 10)
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STYLUS PHANTASTICUS
In Buxtehude il titolo Praeludium delinea una forma di elementi misti le cui parti spesso si confondono e derivano l’una dall’altra conservando però sempre la loro individualità e rimanendo utili alla visione globale del brano. I Praeludia di Buxtehude sono sempre composti da più parti: iniziano sempre con un episodio virtuosistico al manuale o al pedale, segue poi una sezione in stile fugato, che, senza essere ancora una vera e propria fuga come più tardi sarà in Bach, è spesso composta da più parti con più temi alternati da cadenze, come si trova spesso nei capricci di Frescobaldi
(Rif. Pagina 22)
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Corali di Brahms
Dopo la morte di Brahms, avvenuta nel 1897, l’editore Simrock pubblica una raccolta di preludi per organo con il titolo Elf Choralvorspiele für die Orgel opus 122: sono le ultime composizioni di Brahms, elaborazioni di melodie su corali con testi della passione e della morte di Nostro Signore.
Nella bibliografia su Brahms , Max Kalbeck conclude che il compositore scrive questi 11 preludi nel maggio/giugno 1896 in memoria di Clara Schumann, subito dopo la morte di questa sua grande amica
(Rif. Pagina 86)
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