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InDocente

Maurizio De Sangro

Quello che succede davvero, all’interno di una classe, è quasi un mistero assoluto, impenetrabile. Lo vorrebbero sapere in tanti: i genitori, quando non colgono, nei propri figli, i segni evolutivi di un percorso scolastico o quando scoprono, rammaricati e spesso sorpresi, la cattiva pagella; i nuovi presidi, sempre più dirigenti e sempre meno docenti, quando hanno difficoltà ad analizzare i dati controversi; il ministro di turno della Pubblica Istruzione, che appare sorpreso anch’egli, quasi che la scuola fosse un ambiente asettico rispetto alla virulenza ambientale che ci circonda ed è tenuto a dare risposte alla scomoda classifica Pisa-Ocse che colloca la preparazione dei quindicenni Italiani agli ultimi posti in Europa e dintorni. La scuola stessa è davvero una priorità nella società del Grande Fratello, Miss Italia, Veline, Champion-league, Facebook, ecc.? Cosa significa, oggi, fare l’insegnante? "InDocente" non dà risposte; è solo un diario di scuola, ma del Prof. questa volta. Può servire per prendere atto e meditare su quello che realmente succede in una classe standard di un istituto scolastico standard, magari tra i migliori e meglio organizzato. Forse un’occasione utile per capirne qualcosa di più, per meglio giudicare e trovare soluzioni e modelli diversi o magari per mettersi in discussione o chiuderla definitivamente e cercare altrove!

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 200
Categoria: Diari e Agende
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6223-964-6

Biografia

foto autore Maurizio De Sangro
Sarei nato in un ospedale di Gallipoli (io non me lo ricordo!). Ai miei tempi si partoriva in casa salvo complicazioni e l'ostetrica era una specie di istituzione come il parroco e il maresciallo. Ciò di cui sono certo è che sono passati ben cinquant'anni: li ho contati, con sempre maggiore disagio, uno per uno. Il mio paese d'origine ha un nome molto augurale: Salve! E' ancora più a sud di Gallipoli a 7 km da Capo S. Maria di Leuca nel Salento. Il paese è famoso per le bandiere blu delle sue marine; ovviamente i prelievi dell'acqua li fanno in superficie prima dell'estate. A fine stagione dopo l'invasione turistica, con la popolazione centuplicata e sistemi fognari da terzo mondo… ma questa è un'altra storia e ormai bisogna pur convincersi che la filosofia imperante e solo quella del male minore! Comunque dopo lo svezzamento e un percorso scolastico sempre più ambizioso sono giunto all'agognata laurea in Ingegneria Elettrotecnica presso il Politecnico di Bari; correva l'anno 1986 e quel giorno era S. Martino. Adoro l'elettricità; spesso il primo giorno di lezione ribadisco ai nuovi alunni quanto siano fortunati a doversi occupare di fenomeni un po' magici come la corrente elettrica che c'è, ma non si vede! A proposito, insegno (si fa per dire!) Elettronica presso l'Istituto Tecnico Industriale di Matera dove risiedo stabilmente da circa vent'anni. Matera è conosciuta sempre più come la Città dei Sassi. Mia moglie è una materana doc a cui devo molto! Mia figlia… mi illumino d'immenso! Ma veniamo al libro. L'idea non è nata ovviamente per velleità editoriali; il libro rappresenta innanzitutto una sorta d sfogo liberatorio quindi una provocazione, una denuncia, la scomoda verità. Sotto certi aspetti è un atto di coraggio e non è immune da possibili istintivi contraccolpi. L'augurio è che il libro possa comunque dare un piccolo contributo a rallentare un processo involutivo irreversibile, contrario all'utopia di un mondo senza furbi e senza poveri, senza ipocrisie. Atto dovuto allora, giacché forse si può cominciare proprio dalla scuola, ma un processo può essere migliorato se lo si conosce, se c'è la voglia di farlo e il pensiero è ancora uno spirito libero!
mdesm@libero.it

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Recensioni

1 Commento presente. Media voto 3/5

C.Motta 14/01/2012

Dopo essere stati abituati bene dalle maestre della scuola materna, con le quali ogni pomeriggio si faceva in tempo a scambiare due parole su come era andata la giornata del piccolo angioletto: se aveva mangiato, fatto il pisolino, la cacca, litigato, se era stato vivace, stanco, nervoso, creativo… ecco che progressivamente il mondo della scuola ha preso ad escluderci, e i nostri figli con essa. “Come è andata oggi?” “Bene”. “È successo qualcosa?”, “Niente”. “Novità?” “Nessuna” diventa il leit motiv sempre più ricorrente via via che il tempo passa, il pargolo si allunga, gli ormoni si scatenano, l`implacabile incomunicabilità generazionale cresce e si espande. E allora vorresti essere una mosca, per vedere come funziona là nel segreto dell`aula, come si comporta quel brufoloso buffo soggetto dalla voce ora stridula ora gutturale che una volta eri certa essere il tuo bambino e ora ti fa venire il dubbio di uno scambio in culla. Vorresti entrare in quella classe in forma di ectoplasma per capire se veramente è la prof che spiega da cani o se è una scusa, se davvero sono sempre gli altri a fare casino e lui l’innocente vittima di un malinteso, se continua ad essere educato e rispettoso come hai cercato di insegnargli fin da piccolo o un piccolo Mr. Hide che ti mena per il naso. Ma non si può. Ed ecco allora venire in soccorso questo diario di un anno scolastico qualsiasi, di una scuola qualsiasi, scritto da un professore qualsiasi. Senza pretese di spiegare nulla, di tenere un lessico “alto”, né riflessioni profonde, né di dimostrare qualcosa. Solo la narrazione quotidiana, ripetitiva e francamente deprimente di come è messa la scuola italiana e i suoi studenti. E tanto basta. Da far recitare come un mantra penitenziale a tutti quei genitori sempre pronti a gridare vendetta per ogni brutto voto della luce dei loro occhi.

Voto: 3/5