L`Italia tra unità e libertà - Volume I
Alberto Servidio
Il titolo rende ragione del’approccio al tema che ha dato origine all’opera,
un saggio di critica storica sulla problematica dell’unità nazionale. Il
motivo di fondo
nasce dall’osservazione della incapacità mostrata dal Paese di coniugare i
due grandi motivi ispiratori del moto risorgimentale, unità e libertà. La
vicenda politica dell’Italia unita sembra rispondere infatti ad una logica
di oscillazione pendolare tra tali motivi: al massimo di unità ha
corrisposto il minimo di libertà e,
quando il pendolo ha preso ad oscillare nel senso opposto, sembra che il
massimo di libertà porti al minimo di unità.
La verifica dell’assunto esige la rivisitazione sotto tale angolazione della
storia patria dall’unità in poi; è ciò che l’autore ha compiuto con un
impegno di ricerca e di studio adeguato alla vastità e complessità della
materia, compendiato in otto volumi, con i titoli che rendono il tipo di
approccio temporale e sistematico: I. L’eredità del Risorgimento; II.
L’approdo fascista; III. L’unità antifascista; IV. Libertà e centrismo; V.
La spirale consociativa; VI. Il potere disperso; VII. La stagione
dell’Ulivo; VIII. La democrazia dell’alternanza.
La pubblicazione sul web risponde all’intento di rendere più ampio e facile
l’accesso alla lettura e alla consultazione,anche se limitata a particolari
argomenti;
il sito appositamente creato (www.criticastorica.it) è stato impostato per
rendere agevole, nel quadro di un complessivo e dettagliato piano
dell’opera, l’accesso selettivo alle varie parti in cui si articola ..
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Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
21 x 29,7 (A4) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
173 |
Categoria: |
Storia e Biografie |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
|
Alberto Servidio
Avvocato e docente universitario, Alberto Servidio è nato a San Martino
Valle Caudina (Avellino)il 26 marzo 1930; vive a Roma dopo essere stato per
lungo tempo a Napoli, dove si è laureato in giurisprudenza. Avvocato del
Banco di Napoli, è diventato poi dirigente legale in quell’Istituto.
Eletto nel ’64 al Consiglio comunale di Napoli, è stato dal ’65 al ’70
assessore alla programmazione e all’urbanistica, guidando l’elaborazione del
nuovo piano
regolatore generale e portandolo all’approvazione del Consiglio, dopo
l’anticipazione con le varianti delle soluzioni per la nuova grande
viabilità urbana e del nuovo centro direzionale.
Eletto nel 1970 al Consiglio regionale della Campania, ha partecipato
attivamente alla fase di avvio delle Regioni ordinarie, assumendo fra e il
‘72 e il ’73 la presidenza della Giunta regionale.
Il ruolo assunto nella politica del territorio lo ha portato
all’insegnamento universitario della materia presso la Facoltà di Scienze
politiche dell’Università di Napoli ed all’invito del Dipartimento di Stato
degli Stati Uniti d’America ad un viaggio di studio sui problemi di sviluppo
urbano.
Le esperienze maturate nell’attività professionale e nell’esercizio delle
funzioni di governo locale gli sono valse negli incarichi cui è stato
chiamato nell’area
pubblica, prima nel quadro dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno
(nel ’73 presidente dell’Isveimer, nel ’76 della Cassa del Mezzogiorno, nel
’78 della Finam), poi (dal 198i al 1996) nel Gruppo Iri-Italstat, al vertice
di Aziende operanti nella realizzazione e gestione di infrastrutture (fra le
quali, Condotte, Servizi
Tecnici e Bonifica)
Il saggio storico sulla problematica dell’unità nazionale, pubblicato da
ultimo sul web, rappresenta il frutto delle riflessioni suggerite dalle
molteplici attività svolte.
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