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AMNIOS

Terry Salentina

Presentazione Raccolta di poesie, e qualche scritto breve, di varo genere e vario argomento: dai ricordi al vissuto attuale, dalla filastrocca ironica alle considerazioni sui significati della vita, dall`amore al disincanto, dalla maternità all`eterno crescere. Il tutto sul filo conduttore dell`attenzione all`interiorità. “.........Chiedo. bambino dagli occhi senza sorriso uomo dall`incredulo sorriso fanciullo legati da una tenerezza misconosciuta nel letto della madre attendete la fata del tempo gli occhi socchiusi che brillano al futuro." BIOGRAFIA Nata a Lecce nel `47. Frequenta il liceo classico e studia filosofia. Sposata e trasferita in Sardegna, mette al mondo tre figli e si laurea. Insegna materie letterarie nelle scuole medie inferiori, ricopre il ruolo di dirigente scolastico per quattro anni. Si addentra nel web e scopre facebook. Proprio su facebook le torna la voglia di esprimersi e il presente libro ne è un risultato. Per il momento desidera farsi conoscere solo con lo pseudonimo di Terry Salentina.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 129
Categoria: Poesia
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6682-298-1

Biografia

foto autore Teresa Anna Rita De Salvatore
Nata a Lecce nel 47, vive una vita difficile in una famiglia difficile. Fin da piccola scrive poesie e racconti, ma, affacciatasi alla prima maturità, distrugge tutto, convinta che il dare spazio alla propria sensibilità la renda infelice. Riprende a scrivere di colpo nel 2009, grazie ai contatti sul web e decide di ringraziare gli amici incontrati con questa opera, nella quale sono presenti tutti i dialoghi avuti con essi: non solo poesia quindi, ma testimonianza di comunicazione. E’ laureata in filosofia, è sposata, ha tre figli e due nipoti. Ha lavorato come insegnante e dirigente scolastico. Ora fa quel che ha sempre desiderato: scrive e dipinge.

Le sue opere pubblicate:

Stralci

4 Stralci

Ho saputo.

Ho saputo. Di te, genitrice omicida del tuo sangue, Plagiatrice perversa di tremebonde solitudini, trascinante nel tuo imbuto buio le deboli luci altrui, della tua paura ho saputo, del tuo inconsulto orrore. Adesso, adesso: non li avrà più riflessi nei suoi occhi, non si porterà appresso la domanda fatale. Mamma, cosa di me fa paura. Non risponderai a lui. Non potrai più ridere di te nel ricordo dell`ansia senza senso: avevi la testa grossa. Di te, dura fattrice di figli, Il primo lo hai perso a quindici anni, così, evacuando. Due sollievi in uno. Gli altri, uno dopo l`altro. Tutto bene, tutto bene: ho avuto sette figli e mezzo. Non il primo quello perso, il terzo. Di te, generosa madre di figli di ghiaccio. Hai detto com`era bello da piccoli, volevo bene a loro, loro ne volevano a me. Ancora ancora li amo. E di te ho saputo, stanco supporto della pazzia. Come credere: quello splendido destino annunciato vanificato nelle splendide menti. La tua lotta perpetua è divenuta silenzio e guardi la purezza dei cuori.

(Rif. Pagina 35)

Recensioni

6 Commenti presenti. Media voto 5/5

Teresa De Salvatore 02/06/2013

Nunzia Piccinno mi scrive:Terry in questo libro dimostra una grande sensibilità, una grande attenzione all’altro che lei vede come un “amico” a cui donare una parte di sé e con cui rapportarsi. Lei stessa racconta come il suo percorso poetico sia nato grazie all’incoraggiamento degli amici “virtuali”. Così scrive Teresa: «virtuale, pur non essendo corporeo, è certamente reale». Che dire delle sue poesie? Certamente molto belle, scavano in profondità, nell’animo, risvegliando sentimenti ed emozioni. Indubbiamente Terry non è poetessa da poco tempo, ma da sempre, come dimostrano alcune poesie scritte da lei all’età di 8 anni e di 15. In lei la poesia è qualcosa che travalica il tempo, lo spazio, l’interiorità e trasmettendoci immagini, colori,… non si limita ad parlare solo di sentimenti, ma ci restituisce parte della sua cultura e della sua vita, vi ritroviamo infatti riferimenti a Montale, oppure parole riprese dai classici come il canto delle prefiche, o a Cielo d’Alcamo… ed anche molto di più, una sottile critica a Fabrizio de Andre’ e alla sua Canzone di Marinella. Nel brano di Terry il bussare dell’uomo diventa uno stupido, patetico bussare e, l’uomo, colpevole di aver lasciato scivolare via una donna, ritorna nel ventre di sua madre per poter rinascere. In “Bella” traspare il forte senso di serenità interiore della protagonista, una donna obesa, ma bella. Una bellezza non solo interiore, che promana dalla consapevolezza di sé, dall’accettazione della propria fisicità, legata non alla forma fisica ma all’armonia, alla serenità. E questa donna, che all’inizio l’autrice sospetta provenire da un’altra civiltà, è proprio italiana Teresa ha scritto con il cuore, ma si è messa soprattutto in gioco, ha accettato le critiche dei suoi interlocutori virtuali, ma “reali”, li ha presi sul “serio”, ha risposto, ha ringraziato tutti. Grazie Teresa, finora non avevo conosciuto una persona generosa e sensibile come te!

Voto: 5/5