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AL LAVORO NEL PD

Mario Lanfranco

La vita politica italiana, ma soprattutto la genesi del PD e i primi due anni di "vita, non vita, presunto aborto, catalessi, anima e miracoli” del più grande partito del centrosinistra italiano viste, ora con la passione del militante, ora con l'obiettività del cronista.

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Dettagli

Libro: Bianco & Nero
Formato: 14,8 x 21 (A5)
Copertina: Morbida
Pagine: 180
Categoria: Società e Politica
Editor: Photocity Edizioni
Lingua: Italiana
ISBN: 978-88-6581-084-2

Biografia

foto autore Mario Lanfranco
Nato a Torino nel 1959, città dove ha vissuto fino al 1992. Già a diciassette anni decise di iscriversi alla Federazione Giovanile Comunista Italiana. Iscritto al movimento I Democratici nel 2001 e dal 2002 alla Margherita – DL, dove era componente della Direzione Provinciale di Asti. Nel 2007 si è candidato nella lista per "Rosy Bindi - Democratici davvero" per l'Assemblea Nazionale del PD - Collegio Asti Sud. Attualmente è iscritto al Partito democratico nel quale, dopo la campagna congressuale in favore di Bersani, è stato componente dell'Assemblea Provinciale di Asti. È iscritto alla UIL dal 1982, organizzazione nella quale ricopre l'incarico di Segretario Territoriale di Asti della UIL - Chimica Energia e Manifatturiero. È stato consigliere comunale di Villanova d'Asti, ricoprendo per lungo tempo il ruolo di assessore con delega alle Attività Culturali. È attivo su internet con un blog http://mariolanfranco.ilcannocchiale.it e con un profilo Facebook http://www.facebook.com/mariolanfranco

Le sue opere pubblicate:

Stralci

5 Stralci

Prefazione di Giorgio Quaglia

L’analisi guida però rimane quella sul “partito”, sul suo riformismo da migliorare ed esaltare, sulla democrazia interna ancora incompiuta, sulle difficoltà a definire con chiarezza e correttezza le alleanze (da qui l’invito a ripartire con l’umiltà della “Comunità del porcellino” che subito dopo la guerra aveva unito le idee e lo spirito costituzionali di figure quali Dossetti, Fanfani, La Pira, Lazzati, ecc.), sui modi in cui esprimersi e agire come “forza di governo” anche quando si è all’opposizione; infine – in termini persino spietati – sui risultati elettorali pessimi ottenuti. Un’auto-analisi, come detto, spesso anche dura, scevra – nonostante le sconfitte e le difficoltà – da sconforto e negatività, protesa invece a far leva ancora sulla volontà e sull’intelligenza.

(Rif. Pagina 10)

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