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Libro Bianco & Nero
Formato 14,8 x 21 (A5)
Copertina Morbida
Pagine 67
Editore Boopen
Lingua Italiana
ISBN 978-88-6682-752-8
LA FIGURA DELL’INETTO NELLA NARRATIVA ITALIANA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
di  ANGELO PORCARO
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Tuttavia il Decadentismo italiano si differenzia da quello europeo per i suoi tratti spiccatamente umanistici e per il legame, ancora forte, con la tradizione classica. Tuttavia a proposito dei romanzi italiani, quali ad esempio il Rubè di Giuseppe Antonio Borgese, Salvatore Battaglia osserva che i topoi psicologici da lui introdotti erano destinati a caratterizzare lo svolgimento della letteratura per tutto il Novecento . In effetti, un esame sinottico della narrativa italiana di questo cinquantennio ne può testimoniare l’eredità: alcuni romanzi più inquietanti della letteratura successiva, quali Tre operai di Carlo Bernari e La compromissione di Mario Pomilio mettono in scena la dichiarata renitenza dell’intellettuale che da protagonista energico decade a personaggio apatico, rinunciatario, insocievole . La maggior parte delle opere del primo ‘900 rivelano un sostanziale malessere del personaggio con la realtà sociale, civile e storica; una realtà che si configura piena soltanto di protagonisti mancati e di speranze tradite, per cui sembra che il narratore italiano tenda a concepire l’uomo e la storia come due entità separate e incomunicabili. Rileva il Battaglia: Alla fine il divorzio fra le due modalità può anche risultare come un destino .
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